PERUGIA.Rudy Guede nega di avere fatto confidenze a Mario Alessi in merito all’omicidio di Meredith Kercher.
L’ivoriano è stato sentito lunedì mattina come testimone nel processo d’appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. “Ha mai parlato ad Alessi del processo a suo carico?” gli ha chiesto il procuratore generale Giancarlo Costagliola. “Assolutamente no” la risposta di Guede che, tra l’altro, hadetto di avere parlato “del più e del meno” con il muratore condannato per l’omicidio di Tommaso Onofri.
Guede ha quindi definito “voci assurde”, “tutte falsità” le dichiarazioni, apprese dalla tv, di Alessi nei suoi confronti. L’ivoriano è stato condotto in aula in manette che gli sono state tolte all’inizio della deposizione. Vestito con jeans, maglia bianca e giacchetto blu. E ha confermato le sue accuse a Raffaele e ad Amanda. Immediata la redazione dei due imputati. “Sono scioccata. – la reazione della Knox – Lui sa che non c’eravamo”. “Sono quattro anni che combattiamo con le ombre e con le voci – sottolinea Sollecito – Guede non mi ha mai visto in vita sua nemmeno di striscio”.
L’ivoriano è stato definitivamente condannato a 16 anni, con il rito abbreviato, per il delitto. Viene quindi sentito come testimone. A chiederne la deposizione è stata la procura generale come controprova alle dichiarazioni del muratore Mario Alessi che ha sostenuto di avere appreso da Guede dell’estraneità al delitto di Sollecito e della Knox. Presunte confidenze ricevute nel carcere di Viterbo dove entrambi erano detenuti. In particolare Alessi nella scorsa udienza ha riferito che l’ivoriano gli disse che la Kercher era stata uccisa da un suo amico (del quale non fece il nome) durante un tentativo di violenza sessuale. Già sentito dai pm, Guede ha però negato qualsiasi confidenza.
L’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese residente a Coulsdon, Londra, in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, avvenne nella notte del 1º novembre 2007.La 22enne fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un’emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per il delitto sono stati condannati in primo grado per omicidio, violenza sessuale e furto tre persone: lo studente barese Raffaele Sollecito, 23 anni all’epoca dell’omicidio, la studentessa americana Amanda Knox, originaria di Seattle, con cui sollecito aveva una relazione al momento del delitto, e l’ivoriano Guede, 25 anni, arrestato in Germania il 20 novembre 2007 ed estradato in Italia il successivo 6 dicembre. La Knox, Sollecito e Guede sono stati rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Knox e Guede sono agli arresti nel carcere di Capanne(Perugia), mentre Sollecito, dopo essere stato anch’egli in custodia al carcere perugino, è stato trasferito dall’inizio del 2008 presso il supercarcere di Terni.