RECALE. A volte capita. Capita anche a Recale di potersi confrontare con la propria identità culturale. Può succedere immergendosi nel giardino di Villa Porfidia, …
… perdendosi per qualche istante in vico San Giacomo oppure ammirando i dipinti di un testimone del tempo come Giacomo Valentino. Dopo anni di silenzio, il maestro d’arte dal tratto surrealista e neoclassico ha accettato l’invito della Pro loco “Nuova Recale” di ritornare a esporre i suoi lavori. A Giuseppe Piccolo, il presidente, va riconosciuto il merito di aver riportato alla luce un talento, stanando l’artista dal suo “buen retiro” di via Roma.
La personale, inaugurata venerdì sera, è stata allestita nella sede dell’associazione, in piazza Aldo Moro, e sarà aperta al pubblico fino a lunedì (6 giugno). Sotto un titolo paradigmatico, «Verso un incerto futuro», Valentino ha raccolto alcune tele della sua collezione privata, che puntellano un arco che va dagli anni Settanta a oggi. Che siano chine, oli o tecniche miste, le opere dell’artista recalese godono tutte di una rara sensibilità romanzesca, alimentata da influssi culturali che si ricollegano alla tradizione fiamminga; scuola da cui Valentino ha recuperato effetti di luce soffusa che gli consentono di trasformare i personaggi in misteriose scene dal sapore pulp. La ricerca intellettuale dell’artista si sviluppa nello studio primario dell’arte classica, un’idealizzazione del vero, formulata attraverso premesse di carattere filosofico, sociale e politico.
Nato 63 anni fa, Valentino, esperto di arti grafiche, è membro di diverse accademie e per anni ha partecipato a numerosi concorsi di pittura e ha esposto in mostre personali e collettive in Italia (Torino, Firenze, Viareggio, Milano, Bologna, Napoli) e all’estero (Montreal, Madrid, Toledo, Barcellona), suscitando l’interesse del pubblico e conquistando il favore della critica. L’auspicio è che l’esperimento recalese possa nutrire di nuova energia il suo estro visionario.