MONDRAGONE. Fantasia, ingenuità, dolcezza e forza. Sono gli elementi dello spettacolo che porta con sé il solo nome di Andrea, che andrà in scena domenica 3 luglio, alle 21.30, al Complesso monumentale di Santa Sofia di Salerno.
Lo spettacolo, diretto ed interpretato da Eduardo Ricciardelli a fianco degli attori Sara Tosti e Pasquale Passaretti, e prodotto da Teatralto in collaborazione con Etérnit, si inserisce allinterno della II edizione della Rassegna Il gioco serio del Teatro in programma dal 25 giugno al 17 luglio.
Nel titolo senza aggettivi orpelli e precisazioni è racchiusa lessenziale delicatezza di un sogno: quello di Andrea Fortunato, giocatore di origini salernitane, che giocò come terzino sinistro, con la maglia numero 3, nella Juventus e poi nella Nazionale, vinto solo da un nemico maligno e ancora invincibile: la leucemia linfoide philadelfia positiva, che stroncò la sua vita alletà di 24 anni dopo aver combattuto con un coraggio e una grinta invidiabile. Ecco, allora, che Andrea diventa portatore di un racconto, un dispensatore di una serie articolata di emozioni.
Lo spettacolo racconta alcuni momenti della vita del calciatore: ora nel cortile di casa, ora con gli amici, ora nella stanza dei dialoghi e delle terapie con i medici, ora in un luogo non precisamente definito che è quello della fantasia. La scena, pensata come stanze della memoria, presenta pochi elementi: una sedia, un tamburo, delle scarpe su di un cumulo di stracci, dei palloni da calcio. Andrea, parla con i suoi amici e attraverso le sue parole e i suoi gesti ci comunica i suoi sogni e lautenticità delle sue emozioni.
Il calcio diventa, così, metafora della lotta per la vittoria, ma anche della gioia e della vita. Andrea silenzioso in campo e giovanile e carnevalesco fuori dice a Peppino Mi ero dimenticato di quanto fosse bella una semplice passeggiata.