ORTA DI ATELLA. Lassociazione Ats, presieduta da Salvatore Sorvillo, pone un profondo interrogativo sulla vita politica e soprattutto sulla qualità politica locale.
Come molti cittadini e lettori accaniti, – dice Sorvillo – abbiamo constatato che, ormai, ad Orta di Atella non esiste una politica fatta di proposte, interrogazioni, dibattiti e, magari, di progetti, ma solo ed esclusivamente un personalismo ed un accanimento luno contro gli altri. Primeggia il solo ed unico scopo di fare la guerra ad un sindaco. E vero, come è vero, che lattuale sindaco avrà una miriade di difetti, uninnumerevole quantità di pecche, e altre inclinazioni guerrafondaie, ma chi ne accentua i difetti è stato colui che negli anni ne ha percorso lascesa. Intendiamo colui come una persona immaginaria, senza etichettare nessuno. Certamente, però, continuando da attaccare listituzione del sindaco non si produce nulla di utile per la cittadinanza, a fronte di mille denunce e mille esposti, a fronte di una o forse due proposte propositive per il benessere del paese.
Noi quando dovevamo bacchettare abbiamo agito, quando dovevamo confrontarci labbiamo fatto, quando dovevamo segnalare non abbiamo esitato. Ma ora non sembra giunto il momento di risollevare le sorti di questo paese? Come mai nessuna forza politica ha proposto, ad esempio, la realizzazione di una piazza lungo via Clanio, magari in un suolo agricolo in modo che lesproprio oggi possa costare pochi euro? Come mai nessuno non ha proposto il prolungamento di via Lampitelli, come già previsto dal piano regolatore in modo da garantire almeno un migliore deflusso della viabilità? Ed ancora, come mai nessuno non ha ancora proposto la realizzazione, lapertura, la sistemazione delle strade attualmente intercluse per garantire una migliore vivibilità? Quante cose si potrebbero proporre, per Orta e per i suoi cittadini, ma in molti, accecati dalla voglia di abbattere il mostro, si fanno solo il bello dicendo non si fa nulla, ed intanto i cittadini pagano.
Una proposta al presidente del Consiglio comunale la facciamo, visto che la minoranza cronologicamente lascia le sedute consiliari quando tocca la parola al sindaco. Perché non si apre con le dichiarazioni e tutto ciò che deve dire costui allinizio del Consiglio comunale in modo che lingresso alla minoranza verrà concordato con 20 minuti di ritardo? Crediamo che a Brancaccio non occorra più tempo dopodiché dovrebbe esser lui ad abbandonare laula, almeno ci divertiamo un po.
Ed, intanto, scherzando e ridendo, nel nostro paese la vita è sempre più difficile e la crescita economico-sociale è ferma. Forse alcuni non amano il posto dove vivono, forse alcuni credono che Orta sia solo unarena di battaglia a discapito dei cittadini. Siamo pronti a garantire in prima persona tutto il nostro impegno a risollevare le sorti del paese, vediamo se gli altri lo sono.