TRENTOLA DUCENTA. Dopo il caso, se così possiamo chiamarlo, dellossario di uno sconosciuto che sarebbe stato rinvenuto nel loculo di una cappella del cimitero di Trentola Ducenta, arrivano i chiarimento del custode e del responsabile della Congrega di San Michele Arcangelo.
In una lettera inviata al sindaco Michele Griffo, fanno presente: In merito alla notizia relativa al fatto che in un loculo della cappella, che avrebbe dovuto contenere tre resti mortali, se ne sarebbe rinvenuto un quarto, di cui non se ne conosce l’identità, si chiarisce che il custode del cimitero non è al corrente della vicenda e che tutti i trasferimenti e le esumazioni sono censiti nel registro in uso presso l’ufficio del custode cimiteriale. In tale registro sono riportati i dati anagrafici del defunto, la data di trasferimento e la collocazione. Pertanto, qualsiasi ricerca può essere effettuata esclusivamente tramite i nominativi e le date di trasferimento o esumazione. I soli concessionari possono autorizzare l’apertura dei loculi e quindi restano gli unici responsabili di quanto in essi contenuto. Considerata la vetustà della cappella oggetto di ristrutturazione, ed i vari passaggi dei concessionari, da padre in figlio, spesso si può perdere memoria di quanto contenuto nei loculi.
Da parte sua, inoltre, il presidente del comitato amministrativo della Congrega dichiara che l’apertura straordinaria dei loculi, effettuata dagli operatori dell’impresa che sta eseguendo i lavori di manutenzione straordinaria, prevede anche la sostituzione delle lapidi. Essa viene eseguita da personale edotto ed esperto in tali tipi di lavorazioni, sotto la continua sorveglianza del direttore di cantiere e della direzione dei lavori, in particolare gli stessi operano esclusivamente sul comparto edilizio, non essendo abilitati a toccare i resti mortali in nessun caso.