“Punto d’attracco”, il nuovo romanzo di Luigi D’Alesio

di Redazione

Luigi D'AlesioAVERSA. Esce in questi giorni nelle librerie “Punto d’attracco”, il nuovo romanzo dello scrittore aversano Luigi D’Alesio.

L’opera, pubblicata dalla casa editrice Robin, è stata finalista alla I edizione del Premio letterario internazionale “Nanà – nuovi scrittori per l’Europa”, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica e dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Un premio letterario importante e fuori dagli schemi consueti, in quanto la giuria era composta da un campione di oltre tremila studenti, in rappresentanza dei vari istituti superiori italiani.

Un traguardo prestigioso, quindi, per l’artista aversano, che conferma il valore e la qualità del suo impegno narrativo, che ha prodotto ad oggi la pubblicazione di quattro romanzi e di un interessantissimo saggio sul “premio Strega” Raffaele La Capria, che lo ha ricevuto nella sua casa romana per ringraziarlo personalmente.

“Punto d’attracco” racconta la storia della curiosa amicizia nata, durante un soggiorno estivo nel piccolo arcipelago delle Tremiti, tra il giovane protagonista e Lorenzo, uno strambo ed enigmatico barcaiolo del posto, che alla guida di un vecchio gozzo di legno lo accompagna durante le lunghe battute di pesca subacquea.

Col trascorrere dei giorni, nonostante le stranezze e la totale reticenza sulla sua vita passata, il barcaiolo si rivelerà al giovane come uomo di profonda esperienza e sensibilità, dotato, tra l’altro, di una stupefacente chiaroveggenza, in virtù della quale proverà, anche se inutilmente, a metterlo in guardia dai guai futuri che lo aspettano.

Nella seconda parte del libro, l’azione si sposta nella città di Roma.

Il racconto prosegue, in un incalzare di amare delusioni e di drammatici eventi, che ruotano intorno alla tormentata vita sentimentale del giovane protagonista ed al misterioso, quanto sorprendente passato di Lorenzo, ch’egli riuscirà alla fine a scoprire e che gli riserverà non poche sorprese.

Il giovane tornerà, infine, alcuni anni dopo quella famigerata vacanza, nel piccolo arcipelago, per ritrovare l’amico barcaiolo e provare a ricominciare una nuova vita dopo le sofferte vicissitudini che l’hanno fatto precipitare in una profonda crisi personale.

Purtroppo, non farà in tempo: Lorenzo è morto per le conseguenze di una ferita da arma da fuoco alla testa, tuttavia egli, in virtù di uno strano prodigio, riuscirà a comunicare con lui ancora una volta ed a trovare le risposte che sta cercando.

“Punto d’attracco” è un romanzo che coinvolge ed appassiona il lettore.

Una storia avvincente ricca di eventi inattesi, insospettabili, con un colpo di coda finale che ci regala un sorprendente epilogo.

Il composto narrativo che ne derivaha il pregio e la delicatezza diunraccontopoetico intenso, digrande impatto emotivo, scritto con mano sapiente (a momenti anche leggeraespiritosa), ed una suggestiva ricostruzionediluoghi e ambienti, caratteri compiuti, credibili, che conservano il loro fascino fino in fondo.

La narrazione fila via veloce, scorrevole, sul filo di un incer­to equilibrio tra pagina scritta e voce narrante, sull’onda di una memoria che penetra un recente passato ritagliandone minute descrizioni.

Lo stile ha un’eleganza fluida, scorrevole, capace di spaziare tra i registri stilistici più eterogenei: dal giallo al thriller, dal romanzo di formazione a quello del realismo magico.

Ma “Punto d’attracco” è anche una coinvolgente metafora della vita.

Il titolo di questo romanzo ha un significato molto semplice, – spiega D’Alesio – che può essere così condensato: la ricerca di un “punto d’attracco” é parte essenziale della nostra condizione di uomini, perché nessuno può vivere senza dare un senso alla propria presenza nel mondo. Il Punto d’attracco è l’approdo, che diventa ogni volta punto di partenza per un nuovo viaggio, un percorso circolare che racchiude il paradigma stesso della vita, che altro non è se non un viaggio continuo. A livello simbolico, il mare, spazio sconfinato della solitudine, è il conturbante correlato oggettivo dell’esistenza umana, dove il naufragio è sempre possibile. Mentre l’isola, sulla quale il giovane protagonista si rifugerà alla fine del romanzo, diventa l’emblema dell’abbandono e dell’oblio, dove la natura sembra proteggere l’utopia di un mondo puro e incontaminato, uno spazio libero della fantasia dove tutto è possibile.

Un libro intenso, dunque, nel quale l’autore ha saputo rappresentare tanti aspetti della condizione umana:l’amore, l’odio, la grazia, la volgarità, la speranza, la disperazione… la vita, insomma, con la sua complessità e infinita pluralità di prospettive.

Non è cosa di poco conto, in un mercato editoriale sempre più dominato da prodotti scadenti e di facile consumo.

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