AVERSA. Con il ritiro di alcune deleghe allassessore Della Valle non ho fatto altro che adottare un provvedimento che avrei dovuto varare da almeno due anni.
Il giorno dopo il ritiro di tutte le deleghe allex esponente alleanzino ad eccezione della manutenzione stradale, il primo cittadino normanno Mimmo Ciaramella chiarisce i termini della vicenda, continuando: Sono, infatti, proprio due anni che tra Della Valle e il dirigente dei suoi settori, il comandante Stefano Guarino, vi è una diversità di vedute su tutto. Sino ad oggi si è cercato di mediare, ma, dopo che i due assessori Della Valle e Dello Vicario hanno abbandonato la seduta di giunta dove si votava il bilancio, non ho potuto rinviare la decisione.
Ciaramella, poi, esclude categoricamente che la decisione possa essere considerata come linizio di unepurazione nei confronti degli ex appartenenti ad Alleanza Nazionale che, da quanto è dato sapere, si starebbero attivando per dare vita, sulla scia di quanto verificatosi già a Caserta, ad una lista Aversa Più con ispiratore il consigliere regionale AngeloPolverino.
Ma, secondo rumors interni al popolo della Libertà, Ciaramella e gli ex Forza Italia, compresi i due coordinatori provinciale, il senatore Pasquale Giuliano, e cittadino, il vice presidente dellamministrazione provinciale di Caserta, Nicola Golia, hanno già preso questa decisione intorno ad un tavolo in un noto ristorante della zona, nella serata di martedì ed iniziata ad attuare giù la mattina dopo.
Sulla vicenda, intanto, da registrare la presa di posizione del capogruppo consiliare di Futuro e Libertà Rosario Capasso che, in una nota, ha dichiarato: Leggo che il primo cittadino ha revocato ad nutum o abbia intenzione di revocare le deleghe assessoriali allassessore Della Valle, per poi, completare tale percorso revocatorio anche nei confronti dell assessore Dello Vicario. Ebbene, non credo che il primo cittadino voglia penalizzare gli assessori di riferimento cd. ex AN solo perché si sono rifiutati di votare il bilancio in giunta. Perché se così fosse saremmo in presenza di un cd. stato di regime dittatoriale invece che democratico. E, come si ci trovassimo in Iraq con Saddam Hussein e non in Italia, Paese democratico e civile. E, come se Aversa fosse un accampamento di mujaidin. Giustificare, poi, il ritiro delle deleghe con il maldestro tentativo dellincompatibilità del dirigente preposto con lassessore, – continua lavvocato aversano – veramente è come credere allasino che vola. La chiave di lettura è diametralmente opposta: il Sindaco stretto nellangolo dai suoi stessi compagni di partito, esausto e scaricato politicamente parlando, non può più contenere lo stesso fuoco amico. Si trova fra due fuochi ed è destinato a soccombere. Pertanto, – conclude Capasso – reagisce in modo abnorme ad una giusta e legittima azione politica. Ciò posto, esprimo tutta la mia totale solidarietà allassessore Della Valle, aggiungendo che sono pronto a dimettermi da Consigliere Comunale se il primo cittadino revocherà le deleghe agli assessori.