CASERTA.
Si tratta di: quote e beni strumentali della Verolla Srl, con sede legale a Lusciano; un terreno sito a Trentola Ducenta in località Marco Cecato, diversi immobili situati a Lusciano e Giugliano, un motociclo e una vettura Audi A3. Verolla, allo stato detenuto, il 18 gennaio 2008 fu colpito da unordinanza di custodia cautelare per i reati di concorso in estorsione, insieme a Raffaele Bidognetti, Michele Zagaria ed altri, a danno dellimprenditore edile Francesco Saverio Emini, titolare della Emini Costruzioni, costretto a versare somme di danaro per alcuni lavori edili effettuati a Lusciano e a San Marcellino.
Nel corso di servizi di intercettazioni telefoniche, nellambito di indagini sulla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, è emerso che il negozio di autoricambi situato a Lusciano, di cui Verolla era titolare, veniva utilizzato, con il suo evidente consenso, come una delle basi operative del gruppo criminale, ovvero luogo di riunione e di incontro con imprenditori sottoposti ad estorsione, oltre che di ricovero degli affiliati feriti da colpi di arma da fuoco.
Testimonianza evidente del suo legame con gli altri affiliati, secondo gli inquirenti, è offerta dalla sua sentita partecipazione alle vicissitudini giudiziarie di alcuni componenti del clan. In particolare, Verolla, in occasione dellarresto di Luigi Santoro, nel conversare con Francesco Borrata, chiamava Santoro compagno nostro. La sua stessa scarcerazione veniva salutata con gioia dagli altri indagati, cioè, con la medesima soddisfazione che veniva espressa in occasione delluscita dal carcere di altri noti affiliati.
Unulteriore circostanza, in ordine alla possibile partecipazione di Verolla alle attività del sodalizio camorrista, è contenuta nella sentenza della Corte di Appello di Napoli con la quale Giovanni Russo (indagato per una serie di reati fine commessi in concorso con altri affiliati) è stato condannato per il delitto di estorsione aggravata per avere imposto ad un uomo di acquistare, periodicamente, un blocchetto di biglietti inerente una lotteria fantasma organizzata dal clan. In sede di perquisizione, la polizia ha rinvenuto, nella disponibilità di Verolla, 84 blocchetti di biglietti di quella lotteria. I blocchetti contrassegnati dai numeri 17 19 34 37 72 73, non trovati in possesso di Verolla, furono sequestrati, lo scorso 15 gennaio, a Giovanni Russo. Il frontespizio di ogni biglietto indicava che i vincitori sarebbero stati premiati con una autovettura Renault Scenic, con uno Scooter 50 Mbk e con un telefonino Nokia 3310, esposti presso lautoricambi Verolla. Anche se, durante la perquisizione, è stata rilevata lassenza di questi premi.
Intercettate numerose significative conversazioni, fra Verolla e Francesco Borrata, Alessandro Cirillo, Francesco Di Maio e Giovanni Russo e fra indagati diversi, tra cui Giuseppe Setola, Mario Cavaliere, Massimiliano Miele, Giosuè Fioretto, i quali facevano costante ed a volte esplicito riferimento a Verolla, dando conferma del suo inserimento nel sodalizio camorrista.
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