Addio ad Andrea Pazzagli, portiere del Milan di Sacchi

di Redazione

Andrea PazzagliFu una delle colonne del Milan di Sacchi, affidabile e discreto, Andrea Pazzagli. Un malore, probabilmente un infarto, lo ha stroncato domenica mattina, mentre si trovava con la famiglia a Punta Ala, vicino a Grosseto.

Pazzagli era nato a Firenze il 18 gennaio 1960, cresciuto nella Primavera della squadra della sua città, la Fiorentina, si era poi messo in luce nel Perugia e nell’Ascoli. Dove l’aveva scovato il Milan: inizialmente secondo di Giovanni Galli, divenne poi titolare entrando a far parte della leggenda degli Invincibili: una coppa dei Campioni, di una Supercoppa italiana, di due Supercoppe europee e due Intercontinentali. Aveva giocato anche con Bologna e Roma e infine in C1 con il Prato.

Una volta chiusa la carriera è stato allenatore dei portieri nel Milan e nella Fiorentina per poi entrare stabilmente, dal 2001, nello staff della Nazionale, col medesimo ruolo. Mercoledì prossimo doveva essere a Coverciano per una riunione con lo staff della Under 20.

Tra le sue passioni anche la musica: era un apprezzato cantautore, il suo ultimo album, “Spero che esistano gli angeli”, era strato premiato con un diploma ad honorem per i contenuti da Mogol. Lascia la moglie e tre figli, il più piccolo di 8 anni. La più grande è una femmina mentre Edoardo, 22 anni, anche lui anche lui portiere, proprio in questi giorni è rientrato alla Fiorentina.

“Andrea al Milan era stimato e amato da tutti. Era sempre allegro e non faceva pesare niente. Ho avuto la fortuna di averlo come compagno di squadra e ora non è facile trovare le parole per ricordarlo”. Franco Baresi, ex difensore del Milan, ai microfoni di Sky Sport 24, ha ricordato l’amico. “Insieme tra il 1989 e il 1991 – continua Baresi – abbiamo vinto tanti trofei in rossonero. Andrea lascia un grande ricordo. Non aveva lasciato il mondo del calcio, amava allenare e poi nutriva un amore irrefrenabile per la musica. Era un artista dentro e fuori dal campo, perchè esprimeva la sua imprevedibilità e la sua fantasia anche nella musica”.

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