Fernando Alonso trionfa a Silverstone e la Ferrari, finalmente, fa festa. Il pilota spagnolo domina il Gp di Gran Bretagna e regala al Cavallino il primo successo nel Mondiale 2011.
La nona gara dell’anno è quella buona per il team di Maranello, che esce dal tunnel e prova a scalfire il dominio della Red Bull. Alonso sfrutta un errore ai box del team iridato a metà gara, passa al comando e non si volta più indietro. La fortuna, però, è solo un ingrediente della trionfale giornata. Lo spagnolo guida una Ferrari con nuove soluzioni aerodinamiche e può mostrare tutto il suo talento. Sebastian Vettel, invece, deve accontentarsi del secondo posto con la Red Bull penalizzata dalle nuove norme sui celeberrimi scarichi soffiati. La monoposto con le ali non è la solita macchina perfetta e il campione del mondo deve rinviare l’appuntamento con la settima vittoria stagionale.
Poco male, vista la classifica. Il ‘defending champion’, con 204 punti, ha 80 lunghezze di vantaggio sul suo compagno, Mark Webber, salito a quota 124 dopo l’odierno terzo posto. Alonso, con 112 punti, è terzo davanti alla coppia della McLaren-Mercedes: Lewis Hamilton, quarto, e Jenson Button, costretto al ritiro, sono appaiati a 109. Situazione chiara anche nel Mondiale costruttori: con 328 punti la Red Bull ha un vantaggio abissale sulla McLaren (218) e sulla Ferrari (164). Insomma, è troppo presto per parlare di rincorsa del Cavallino, anche se l’ottimismo e la fiducia, visto anche il quinto posto di Felipe Massa, appaiono giustificati.
I verdetti maturano al termine di una giornata che, all’inizio, somiglia molto a tante domeniche vissute dall’inizio della stagione. Al semaforo verde, Vettel brucia Webber e si prende il primo posto. La Ferrari di Alonso rimane in terza posizione davanti alla rossa di Massa, che cede la quarta piazza alla McLaren di Button solo per pochi secondi. La star dei primi giri è Hamilton: il campione del mondo 2008 scatta dalla decima posizione e rapidamente risale fino alla quinta, prima di frenare la propria rincorsa con un’escursione sull’erba nella quarta tornata. Difficile, del resto, evitare errori su un tracciato ‘rebus’: in avvio due terzi della pista sono bagnati, una parte è asciutta e gli pneumatici intermedi sono un compromesso obbligato.
Le condizioni miste non creano problemi a Vettel, che prende il largo con relativa facilità. Webber, invece, si ritrova la rossa di Alonso negli specchietti e la lotta per la seconda posizione si infiamma. L’asfalto si asciuga progressivamente e comincia il pellegrinaggio ai box per montare le gomme morbide. Il pitstop crea problemi alla Ferrari. Mentre la coppia Red Bull marcia spedita davanti, le rosse faticano a mandare le gomme in temperatura e perdono i duelli diretti con le McLaren: Alonso cede il terzo posto a Hamilton, Massa lascia il quinto a Button.
Dopo un breve rodaggio, la 150° Italia con targa spagnola ricomincia a volare e nel 24° passaggio si riprende la posizione con un sorpasso perfetto e inanella giri record in attesa del secondo pitstop. Ai box, nella 28esima tornata, Alonso arriva con Vettel. Il tedesco viene penalizzato da problemi al fissaggio della ruota posteriore sinistra: il campione del mondo perde il primato, la Ferrari è al comando davanti a Hamilton. Alonso vola, il suo ritmo non è alla portata dei rivali e il vantaggio arriva a sfiorare i 10 secondi. Il pitstop al 40° giro è l’ultimo ostacolo prima della bandiera a scacchi. L’asturiano tiene a distanza Vettel, secondo e insidiato da Webber, e completa la strepitosa missione. Se è rimonta vera, si vedrà tra 2 settimane: appuntamento al Nuerburgring per il Gp di Germania.