Marotta fa il punto della situazione in casa bianconera. LAd della Juventus sta conducendo una campagna di mercato di altissimo livello visto soprattutto il possibile arrivo della stella Aguero.
Questo modo di agire, come sottolinea lo stesso Marotta intervistato da Tuttosport, è dettato proprio dallambiente: Tutti si aspettano che la Juventus salga sul podio del vincitore e questo è il peso maggiore. Quando ci penso mi viene quasi un timore reverenziale, ma ho anche la consapevolezza di potermi muovere con una società forte, e che ha messo a disposizione della dirigenza i mezzi necessari. Conduco un mercato da provinciale? Voglio dire che la furbizia che devi avere per trattare un giocatore è la stessa in Provincia e alla Juventus. Non cè più la possibilità di trovare uno sprovveduto davanti a te. E non cè più la squadra che può essere condizionata troppo dalla Juve. Il calcio è sempre più business. Detto questo, quando rappresenti certi club come la Juventus in alcuni momenti sei agevolato.
Segnali evidenti di una sorta di senso di responsabilizzazione nei confronti di una tifoseria che ha visto svanire praticamente tutti gli obiettivi la scorsa stagione. Inevitabilmente a tenere banco è la questione Aguero: I soldi vogliamo spenderli bene. Il tergiversare non è sinonimo di insicurezza, semmai è strategia. Bisogna inserirsi al momento giusto. Non cè una scadenza. Abbiamo le idee chiare. Se ci portano via Agüero sarà solo a causa di unofferta economica fuori dalla nostra portata. Difficile dire se largentino arriverà, fatto sta che la dirigenza bianconera finora non si è mostrata per niente statica, non volendo correre il rischio di farselo soffiare.
Quando si cerca di ricominciare ad alti livelli cè la possibilità che venga ceduto qualche nome illustre come nel caso di Marchisio: Del suo futuro ne abbiam già parlato. Noi vogliamo tenerlo a Torino ma molte cose nel calcio cambiano in fretta. Sulla questione cessioni poi chiarisce: Qualcuno speriamo di sistemarlo prima della partenza, ma entro giovedì non sarà possibile riuscirci con tutti. I diretti interessati, ovvero quelli che con non rientrano nel progetto, andranno a Bardonecchia con la consapevolezza di potersene andare da un momento allaltro. E successo pure la scorsa estate con Del Neri. Se saranno numerosi, toccherà allallenatore organizzare e dividere il lavoro nel modo più ottimale possibile.