E un Leonardo intento a chiarire la situazione quello che si è presentato alla conferenza stampa per definire le cause del suo addio allInter.
“E’ stato un mese agitato, anzi due anni agitati. E’ finita la coppa Italia, io ero felice dopo sei mesi di Inter. Avevo organizzato le vacanze e la prima riunione con il presidente per preparare la nuova stagione. Il 6 o 7 giugno sono stato invitato dai nuovi proprietari del Psg ,club con cui ho un forte legame. Mi hanno invitato ad una riunione per parlare di un eventuale progetto futuro, – come riporta la Gazzetta dello Sport – io ho rifiutato. Poi di fronte all’insistenza ne ho parlato con Moratti, che mi ha autorizzato ad andare a parlarci, per informazione. Sono andato a Doha e mi hanno prospettato un ruolo, ma io ho risposto che era impossibile perché non volevo lasciare l’Inter. L’ho detto a Moratti e lui mi ha trattato come un padre tratta un figlio. Per come mi conosce mi ha detto ‘per te è una cosa bella’. Non mi ha bloccato, anzi. Mi ha messo nella condizione di considerare quella opzione, che io continuavo a escludere. Poi arriva la notizia della telefonata a Bielsa, che ha scatenato una situazione molto complicata, e che io non ho voluto commentare. Io non ho mai trattato con il Paris Saint Germain fino a tre giorni fa. Io ero a disposizione dell’Inter fino al momento in cui ha firmato Gasperini, tanto che due volte Moratti ha detto che sarei anche potuto restare. Ma poi mi ha detto: ‘Non ti voglio mettere nella centrifuga’. Non c’è stato nessun tradimento e non c’è ancora nessun accordo coi francesi. Oggi come oggi non ho niente da fare a Parigi”.
Secondol’ex tecnico dellInter si è creato un caos grandissimo a causa dei giornalisti, e chiarisce la realtà dei fatti: “L’ho anche chiamato in quei giorni per dirgli che avevo scelto di rimanere. E lui ci ha anche pensato. In quei giorni, anche dopo la telefonata a Bielsa, ho continuato a lavorare per programmare la stagione, per acquistare nuovi giocatori. Non ho mai smesso. Mi dispiace di non essere più l’allenatore dell’Inter perché era una grande sfida. Io con il Psg non ho mai parlato di ingaggio o di soldi, e in Italia insieme alle presunte notizie uscivano anche dei giudizi: questo non mi è piaciuto”.
Diretto, nel suo modo pacato, contro chi lo accusa di aver presentato situazioni simili nella sua carriera: “Le cose nella vita succedono, io non le pianifico. A 24 anni mi è capitato di andare in Giappone, e ci sono andato. Mi hanno chiesto di fare l’allenatore e l’ho fatto. Mi è capitata la sfida dell’Inter e ho detto sì. Che lavoro faccio oggi? Non lo so, ho vissuto tante esperienze diverse nel mondo del calcio, tutte belle”.