ROMA. Con la Lega “non c’è alcun problema, sono loro ad avere un problema”. Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Grazioli.
La Lega ha problemi con lei, chiedono ancora i giornalisti al premier, che risponde: “Beh è evidente, chi è che aveva preso un impegno e non lo ha rispettato al voto in Parlamento? Tant’è vero che al Senato questo impegno è stato mantenuto”.
Ma che succede adesso? “Non succede niente, il governo va avanti più solido di prima”. Ma Bossi ha ancora la leadership della Lega? “Assolutamente sì. Oggi – ribadisce Berlusconi – abbiamo una maggioranza politicamente inferiore ma compatta e coesa con cui siamo determinati a portare a termini queste riforme indispensabili per modernizzare l’Italia”.
Da parte sua, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha assicurato sul buon rapporto tra Lega e Pdl: “Non c’è stato bisogno di farla perchè non abbiamo mai litigato. Noi portiamo avanti le nostre iniziative in modo chiaro”.
NUOVO GUARDASIGILLI.Rispondendo alle domande dei cronisti, il premier ha annunciato che il nuovo ministro della Giustizia sarà nominato la prossima settimana dopo una consultazione con il Capo dello Stato. “Credo che nei primi giorni della prossima settimana provvederemo alla sua sostituzione”, ha detto Berlusconi riferendosi alla necessità di sostituire il Guardasigilli Angelino Alfano che ha assunto l’incarico di segretario del Pdl. “Dovremo andare dal Capo dello e presentargli la nostra proposta, sono sicuro che verrà accolta”, ha concluso.
DDL CALDEROLI. Riduzione del numero dei parlamentari, istituzione del Senato federale e forma di Governo. Sono questi gli argomenti chiave del ddl costituzionale Calderoli per la modifica dell’architettura dello Stato, che ha avuto il via libera dal Cdm. “Il prossimo 4 settembre – ha dichiarato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa – ci sarà il varo definitivo della riforma costituzionale”. Guardando il calendario, però, si scopre che il 4 settembre è domenica.
DIMEZZAMENTO NUMERO PARLAMENTARI. Il testo, come confermato dal premier, ha avuto il via libera con il vincolo ‘salvo intese’. Questo significa che non è sicuro che il testo, che poi approderà in Parlamento, nel merito sarà identico a quello della bozza Calderoli apparsa sulla stampa nei giorni scorsi. Infatti, viene spiegato, la formula ‘salvo intese’ significa che non c’è al momento un testo definitivo, ma toccherà ora ai tecnici lavorare sulla definizione delle norme. Fra le principali misure della norma: il Senato federale, il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consigli regionali e provinciali, un rafforzamento dei poteri del presidente del Consiglio che sarà chiamato primo ministro così come i sottosegretari saranno chiamati viceministri e l’abbassamento dell’età per essere eletti al Parlamento a 25 e 18 anni.
PREMIER POTRA’ SCIOGLIERE LE CAMERE.Berlusconi ha inoltre spiegato che la riforma dello Stato che il governo ha in cantiere prevede, fra l’altro, che il presidente del Consiglio – che si chiamerà primo ministro – possa sciogliere le Camere e rimuovere i ministri. “Il nostro sistema prevede che sia il primo ministro a sciogliere le Camere e a rimuovere i ministri”, ha detto Berlusconi che si è augurato che il via libera al provvedimento di natura costituzionale, avvenga con il concorso dell’opposizione.