ROMA.“Assoluta indifferenza”,è questa la reazione del ministro Roberto Maroni all’intervista rilasciata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che tra le righe lo candida alla guida di un nuovo esecutivo.
Un’indifferenza, quella di Maroni, dovuta alla personale convinzione che si tratti di idee “strumentali” e che l’ipotesi prospettata sia solo frutto della fantasia dell’autore dell’intervista o di qualcuno di quarta fila che auspicherebbe una cosa del genere. La realtà, sostiene il ministro, è un’altra: “Noi lavoriamo perchè il governo arrivi a fine legislatura”.
FINI: “GOVERNO MARONI SAREBBE SOSTENUTO ANCHE DA PD. “Galleggiare equivale ad allungare l’agonia a spese dell’Italia. – aveva detto Fini in un’intervista a Repubblica – Siamo di fronte al baratro. Gli uomini più avveduti della maggioranza abbiano il coraggio di spiegare a Berlusconi che deve fare un passo indietro”. Fini, auspicando un governo Maroni, spera nel sostegno del Pd ad un nuovo esecutivo e definisce “ingenuo” credere in “uno strappo” di Alfano, “anche semplicemente per una questione di lealtà”. Per il presidente della Camera “la maggioranza che è uscita dalle elezioni ha il diritto di esprimere il presidente del consiglio. Facciano un nome: il Terzo Polo farà la sua parte, e spero che anche il Pd non si sottragga alle responsabilità”. Per il leader di Fli un governo Maroni “è auspicabile”. Il ministro dell’Interno “ha dimostrato di essere più consapevole di quel che sta accadendo”.
CICCHITTO: “TATTICISMO SPREGIUDICATO”. I leader del Terzo Polo cercano di evitare le “necessarie scelte” nel sistema bipolare con “spregiudicate manovre tattiche”, dice il presidente dei deputati del Pdl, Cicchitto, che risponde così ale affermazioni di Fini circa un governo presieduto da Maroni con il sostegno del Pd oltre a quello di Fli e Udc. “L’eccesso di tatticismo è solo segno della difficoltà politica in cui si trovano le varie forze che compongono il Terzo polo. – dice Cicchitto – Cosi il 20 luglio il voto dell’Udc per l’arresto di Papa ha segnato l’abbandono del garantismo tradizionale ed essenziale per quel partito unicamente per mettere in atto una operazione tattica contro Berlusconi. Adesso, il presidente Fini che, dopo tante polemiche sue e di Casini contro la Lega e la pretesa subalternità del Pdl al Carroccio, promette i voti del Fli e del Terzo polo, mette invece in evidenza uno spregiudicato tatticismo che copre la difficoltà politica di fondo del terzo Polo”.
LETTA (PD): “NO A GOVERNI GUIDATI DA MINISTRI DI BERLUSCONI”. “Qualunque governo senza Berlusconi a Palazzo Chigi è senz’altro un’evoluzione positiva – dice Enrico Letta, vicesegretario del Pd – ma il Pd non appoggerà in alcun modo esecutivi che siano guidati da esponenti dell’attuale esecutivo Berlusconi, principale responsabile dei guai in cui si trova l’Italia. L’intervista di Fini è interessante perché spinge verso scenari nuovi. E noi siamo interessati perché mantenere la situazione attuale è la cosa peggiore per l’Italia. Rispetto al congelamento dell’attuale quadro politico, con Berlusconi a Palazzo Chigi, qualunque evoluzione, anche in continuità con la maggioranza di centrodestra è meglio. Ma con la stessa chiarezza, rispetto a ciò che Fini lascia intendere è bene chiarire che il Pd non appoggerà in alcun modo nessun governo guidato da ministri dell’attuale esecutivo Berlusconi. Per noi la strada maestra restano le elezioni anticipate”.
ALEMANNO: “UN NUOVO GOVERNO CREEREBBE SOLO PROBLEMI”. Gianni Alemanno respinge l’offerta di Gianfranco Fini che invita il Pdl a chiedere a Silvio Berlusconi di fare un passo indietro per un nuovo governo guidato da Roberto Maroni.”Penso che fare un nuovo governo oggi – dice Alemanno – crea più problemi che altro. Credo che si possa andare avanti con Berlusconi, ma va aperto un percorso, già da settembre, per individuare il candidato premier del 2013. E’ stato Berlusconi ad annunciare che non sarà lui il candidato nel 2013 e credo che occorra subito iniziare, insieme ad Alfano, un percorso per arrivare all’individuazione del nuovo candidato premier. Una individuazione che non deve essere una designazione perché il candidato del 2013 va scelto con le primarie. Anzi, credo sarebbe giusto regolare le primarie per legge in modo da renderle affidabili sia per il centrodestra che per il centrosinistra”.