TORINO.Non si fermano le proteste dei No Tav in Val di Susa. Martedì mattina un gruppo di militanti ha ammainato la bandiera italiana e innalzato un vessillo No Tav sul Monumento ai Caduti del Mare, in piazza d’Armi, a Susa.
Un primo tentativo di sostituire la bandiera italiana con quella No Tav era stato sventato dai commercianti ambulanti del vicino mercato. Quando hanno visto che i manifestanti avevano tirato giù il tricolore e che lo stavano sostituendo con la loro bandiera i commercianti hanno subito reagito e hanno impedito la sostituzione delle bandiere. Pochi minuti dopo, i manifestanti No Tav hanno fatto un secondo tentativo e sono riusciti a togliere la bandiera italiana dal Monumento ai Caduti e a sostituirla con la loro. Accanto al Monumento un presidio con un banchetto No Tav.
All’alba un centinaio di attivisti aveva bloccato per un paio d’ore, sempre a Susa i mezzi e gli operai in uscita dallo stabilimento dell’Italcoge, una delle ditte impegnate nei lavori di allestimento del cantiere della linea alta velocità Torino-Lione a Chiomonte (Torino).
I carabinieri hanno poi convinto i manifestanti a far passare mezzi e operai. Al passaggio di questi ultimi ci sono stati momenti di tensione, con insulti e sputi contro i mezzi. La manifestazione è cominciata intorno alle sei e mezza e si è conclusa prima delle nove.
Al momento dell’uscita dei mezzi i manifestanti hanno tolto i tappi dei serbatoi di carburante di alcuni autocarri con l’obiettivo – secondo le forze dell’ordine – di introdurvi corpi estranei. Sulle carrozzerie sono state tracciate scritte offensive.
Gli esponenti del movimento No Tav parlano invece di una normale protesta con volantinaggio davanti ai cancelli dell’azienda. Al termine dell’iniziativa i manifestanti si sono spostati al mercato di Susa, dove hanno continuato la distribuzione di volantini nei quali attaccano l’Italcoge per le “devastazioni al territorio valsusino”.