HERAT. Un altro soldato italiano perde la vita in Afghanistan. E’ accaduto nel nord-ovest della valle di Bala Murghab, in uno scontro a fuoco che ha coinvolto una pattuglia composta da forze afgane e italiane.
Ilprimo caporal maggiore David Tobini, nato a Roma il 23 luglio 1983, era in forza al 183/o reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia. Altri due militari sono rimasti feriti, uno dei quali è in gravi condizioni. Lo stato Maggiore della Difesa ha riferito: “Durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab, l’unità nella quale erano presenti anche i militari italianiè stata attaccata”, ha riferito lo Stato Maggiore della Difesa.
Altri due militaririsultano feriti. Si tratta di Simone D’Orazio, del 1982, originario di Roccaraso (L’Aquila), ferito al torace: “Non è fuori pericolo, – ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa – è ricoverato in condizioni critiche”. I militari facevano parte del 183esimo reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia. In un secondo attacco è rimasto ferito Francesco Arena, nato a Vibo Valentia nel 1979, colpito all’arto superiore destro ma non è in condizioni gravi.
I militari erano entrati nel villaggio per cercare esplosivi, poi, all’uscita della zona controllata, e attorno alle 4 di lunedì mattina (ora italiana) hanno cominciato a sparargli contro. Non è noto, al momento, se ci siano stati dei feriti anche tra i soldati afgani che svolgevano l’attività insieme agli italiani.
CORDOGLIO ISTITUZIONI. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia, esprime, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese, sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari. È quanto si legge in un comunicato del Quirinale. “A tutti i nostri soldati impegnati nelle operazioni di pace contro il terrorismo rinnoviamo la gratitudine del Governo e del Paese”, afferma il premier Silvio Berlusconi. “Ancora un sacrificio dell’Italia sull’altare per la difesa della pace e della libertà in Afghanistan. Il nostro Paese anche se sta pagando costi altissimi resta e resterà sempre schierato a tutela della democrazia”, ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, nel messaggio di cordoglio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate. “Questo ennesimo tributo di sangue – aggiunge Schifani – provoca in tutti noi un immenso dolore. A nome mio personale e dell’intera Assemblea di Palazzo Madama giungano ai familiari del Caduto i sensi del più profondo e sincero cordoglio, e ai militari feriti la mia più affettuosa vicinanza”. Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini ha espresso il suo cordoglio per l’accaduto. L’Italia, ha detto Fini, paga un “nuovo grave tributo alla causa della sicurezza e della libertà”. Nel messaggio inviato al generale Abrate, Fini ribadisce il “corale sostegno” delle istituzioni alle forze armate e la “gratitudine” del popolo italiano. “La prego – conclude il messaggio – di far pervenire alla famiglia del caduto le più sentite condoglianze e un sincero augurio di pronto ristabilimento ai nostri militari feriti”.
LEGA E OPPOSIZIONE. Dalla Lega, invece, dubbi sul proseguimento della missione in Afghanistan. “Ma tutto ciò serve? O muoiono invano?”, dice il presidente della Commissione Esteri della Camera, Stefano Stefani. Pd e Idv chiedono che il Governo riferisca al Parlamento. Antonio Di Pietro ribadisce la sua richiesto di ritiro dall’Afghanistan: “È ora di dire basta a una guerra che non ci appartiene e che sta producendo un dispendio inutile di vite e risorse economiche”.
LA RUSSA: “NON E’ IL MOMENTO DELLE POLEMICHE”. Parole che suonano come un campanello d’allarme in vista del ddl sul rifinanziamento delle missioni che arriva martedì al Senato. “Non è il momento dei lutti quello in cui discutere delle ragioni della nostra presenza in Afghanistan”, dice La Russa. “Mi auguro che proprio per rispettare questi ragazzi non si riaprano le polemiche sul rifinanziamento delle missioni militari all’estero. Sarebbero una mancanza di rispetto”, afferma il sottosegretario alla Difesa Crosetto, del Pdl, per il quale “i momenti per riaprire le discussioni non sono quelli del lutto, che deve essere rispettato”.
SALGONO A 41 LE VITTIME ITALIANE. Sale a 41 il numero di soldati italiani caduti in Afghanistan dal 2004, inizio della missione,ad oggi. Il 12 luglio scorso il caporalmaggiore Roberto Marchini, di Viterbo, è morto mentre stava cercando di disinnescare una mina. Dieci giorni prima il caporalmaggiore scelto Gaetano Tuccillo di Palma Campania (Napoli) era stato investito da un ordigno posizionato lungo la strada nei pressi del villaggio di Caghaz, 16 chilometri ad ovest di Bakwa. Il 4 giugno era stato ucciso con un colpo di arma da fuoco Cristiano Congiu, ufficiale dei carabinieri in servizio presso l’ambasciata italiana a Kabul come esperto antidroga, anche se in questo caso fu vittimadi criminalità comune.