Dissequestrato il centro sportivo comunale Ludi Atellani

di Redazione

 SANT’ARPINO. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta formulata nell’interesse del Comune di Sant’Arpino dagli avvocati Eugenio Goglia ed Agostino Cerullo …

… e ha dissequestrato il complesso sportivo comunale “Ludi Atellani”, nel quale, come noto, il 22 giugno 2011, si consumò un gravissimo fatto di sangue: due giovani santarpinesi, di 23 e 24 anni, dopo avere disputato una partita di calcio, per un banale litigio furono barbaramente accoltellati. Uno dei due, Elpidio Iannicelli, a causa delle gravi ferite riportate, perse la vita.

Gli inquirenti al fine di compiere tutti gli accertamenti con la dovuta meticolosità, ponderazione e cautela l’indomani del tragico episodio sequestrarono il complesso sportivo. Il grave fatto di sangue verificatosi nel complesso sportivo comunale “Ludi Atellani”, mentre si celebrava una manifestazione patrocinata dall’amministrazione comunale, oltre a segnare tragicamente le famiglie degli sfortunati ragazzi, ha lasciato sgomenta l’intera comunità locale, da sempre estranea ad episodi di violenza, al punto che il Comune di Sant’Arpino ha deciso di costituirsi parte civile, dando mandato agli avvocati Eugenio Goglia ed Agostino Cerullo di agire al fine di tutelare l’immagine di Sant’Arpino e della sua comunità. Gli stessi legali, nelle scorse settimane, hanno prodotto apposita istanza affinché fosse presto dissequestrato il “Ludi Atellani”. Poi l’accoglimento della richiesta che fa tirare un sospiro di sollievo all’amministrazione comunale e ai cittadini tutti.

“Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia del dissequestro – spiega il sindaco Eugenio Di Santo – perché ci consente di riprendere con la stessa determinazione di sempre le attività sportive. Dopo che la nostra comunità è stata segnata da questo indicibile fatto di sangue, dobbiamo insistere ancora di più con le manifestazioni, i tornei e i campionati sportivi vari che, è utile ribadirlo, si prefiggono principalmente di educare i giovani al rispetto dell’altro attraverso l’osservazione delle regole. Alla violenza dobbiamo opporre lo sport e i suoi valori. Solo così onoreremo nel migliore dei modi la memoria di colui che è stato vittima del degrado culturale e morale del suo assassinio”.

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