TEVEROLA. In questi giorni si assiste ad una specie dinutile processione di cittadini che si recano al comune per ritirare le famose e tante decantate buste (gialle, nere, grigie ecc.) occorrenti per la raccolta differenziata. Lo afferma Salvatore Pisano, del comitato Teverola in Positivo.
Inutile processione spiega Pisano perché il comune, dopo tanti proclami, manifesti e volantini, non è pronto neanche alla consegna delle buste, figuriamoci con la raccolta. Ancora una volta il comune sta sabotando la raccolta differenziata. Ancora una volta perché, nonostante i cittadini di Teverola paghino questo servizio (ma sarebbe più esatto dire disservizio), dal 1998 la raccolta differenziata non è stata, di fatto, mai eseguita. Tutti i cittadini ricorderanno senzaltro gli anni scorsi quando credevamo di fare la raccolta differenziata, quando diligentemente tutti separavano in casa quello che finiva in un unico autocompattatore e sospettiamo che questo sistema sarà ancora attuale. Si ricorda che per questo disservizio i cittadini di Teverola pagano una Tarsu che è tra le più alte dellintera regione e nonostante paghiamo più di tanti comuni la nostra città e da considerare tra le più sporche, la più in vivibile sotto questo aspetto (e sotto tanti altri aspetti) della provincia. Volendo guardare nel cortile del vicino vediamo come Carinaro, Lusciano e tanti altri comuni hanno da tempo risolto il problema dei rifiuti (e non solo).
Il Comitato Civico Teverola in Positivo considera la raccolta differenziata porta a porta tra le più costose e problematiche per la salute pubblica poiché tenersi lumido in casa o negli androni dei condomini aspettando i giorni stabiliti per il ritiro può nuocere alla salute. E proviamo ad immaginare qualche ritardo (per qualsiasi motivazione) nella raccolta dellumido. Tanti comuni del nord e di altre regioni stanno abbandonando il a porta a porta sia perché questo sistema è il più costoso in assoluto e sia per lincolumità della salute pubblica. Pertanto il Comitato invita lAmministrazione Comunale a ripensare un altro sistema di raccolta dei rifiuti più sicuro per la salute pubblica e più economico, anche in virtù dellesempio degli anni precedenti.