AVERSA. Il comunicato di Nicola De Chiara è emblematico del momento, in esso infatti cè tutta la confusione, linteresse al conflitto e la doppiezza di una questione che si è voluta ingigantire ad arte.
Così lex assessore Gino Della Valle, epurato dalla giunta, insieme al collega Gianpaolo Dello Vicario, da parte del sindaco Domenico Ciaramella, commenta le dichiarazioni rilasciate dal vicesindaco. De Chiara continua Della Valle ha dei problemi di memoria e in modo gesuitico ricorda lespressione del sindaco quando io mi allontanai dalla giunta per attuare, a mio parere, una giusta protesta contro una procedura irrituale, irriguardosa (non vado oltre) e non ricorda la faccia di Ciaramella quando, per la prima volta in dieci anni, proprio colui che detiene la carica di vicario del primo cittadino, votò contro una delibera di giunta che non era altro che lattuazione del piano triennale delle opere pubbliche che il Consiglio comunale ci aveva consegnato per lattuazione.
Mettere le questioni sul piano personale aggiunge Della Valle è purtroppo uno degli errori che un amministratore non dovrebbe mai fare, ma devo rilevare che dopo due lustri questo semplice ed elementare principio molti non sono riusciti ad assimilarlo. Lallontanamento da quella seduta di giunta fu un atto di protesta, peraltro abbondantemente annunciato a tutti ed in tutte le sedi, e ne rivendico sia il diritto sia la responsabilità e non fu un atto di sfiducia a nessuno ma sicuramente un gesto a difesa, quindi di fiducia, dellorgano esecutivo, di coloro che lo rappresentavano nonché della funzione, della dignità, del ruolo che rivestiamo. Per questo quando De Chiara si dice dispiaciuto di quello che ci è successo io lo vorrei rassicurare e dirgli che sono contento di aver difeso una posizione che ritenevo e ritengo giusta e legittima.
Il passaggio sul partito e sui consiglieri conclude lex assessore lo giudico grave. Il consiglio che mi sento di dare allamico De Chiara è quello di assumere il atteggiamento più consono alla sua carica e di lasciar perdere le polemiche con consiglieri eletti e con il partito di maggioranza.