AVERSA. Il Popolo delle Libertà, il partito di maggioranza relativa in mano all’attuale sindaco Mimmo Ciaramella?
Potrebbe essere proprio questa la quadratura del cerchio nel centrodestra in vista della scadenza elettorale della primavera 2012, quando gli aversani saranno chiamati a scegliersi il nuovo sindaco (che non potrà essere più Ciaramella, che avrà completato due mandati consecutivi) e il nuovo consiglio comunale. L’attuale primo cittadino proprio per la conoscenza acquisita sul campo, con circa dieci anni di amministrazione allattivo, sarebbe la persona giusta per condurre il partito al di fuori delle secche in cui lo ha portato il coordinamento di Nicola Golia.
L’architetto aversano, che ricopre anche la carica di vicepresidente dell’amministrazione provinciale, ha dalla sua una forte negatività, un punto fermo che non gli è certo di aiuto: non è mai stato eletto, ma sempre nominato, vice di Zinzi, così come era stato presidente del consorzio intercomunale per lo smaltimento rifiuti. Incarichi importanti, per i quali, però, Golia non si è mai sottoposto a quella che si chiama volontà popolare, i suoi incarichi gli sono sempre stati calati dall’alto, in particolare grazie al coordinatore provinciale, il senatore Pasquale Giuliano, che forse lo considera una sua longa manus, una persona sulla quale poter contare al momento giusto. Tutto questo, al di là delle indubbie capacità di Golia, non gli conferisce, però, quel ruolo di leader carismatico che, indubbiamente, si ha non solo per carattere personale, ma perché migliaia di persone hanno creduto in lui.
Ciaramella, al di là del suo carattere ostentatamente amichevole, fatto di pacche sulle spalle e complimenti più o meno sentiti, ha un carattere, in apparenza, meno spigoloso, più accomodante e, soprattutto, ha ricevuto due investiture popolari. Ebbene, non si può non sperare, se il Popolo della Libertà dovrà continuare ad esserci, che a rappresentarlo sia l’attuale sindaco, soprattutto in una tenzone elettorale che lo vedrebbe non direttamente interessato.
Con i suoi dieci anni di esperienza da primo cittadino avrebbe, non diciamo gioco facile, ma, almeno, buone possibilità di mettere insieme anche gli alleati per ricostruire un partito e una coalizione allo sbando. Soprattutto, una coalizione che, in questo momento, non ha al proprio interno una figura carismatica capace di coagulare una nuova maggioranza intorno a sé. Insomma, un Ciaramella nel ruolo di traghettatore da sé stesso verso il suo successore.