NAPOLI.Esercitavano abusivamente la professione medica, distribuendo sostanze dopanti ad atleti e falsficando certificati medici sportivi.
Quattro persone sono state arrestate, due condotte in carcere e due assegnate ai domiciliari, sono state arrestate dai carabinieri della sezione Antidoping del Reparto Analisi, con il supporto del Nas di Napoli, a conclusione di un’indagine coordianta dal sostituto procuratore della Procura di Massa, Federico Manotti. 12, complessivamente, gli indagati. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare, eseguite numerose perquisizionitra le provincedi Napoli, Pisa, Prato e Latina.
Un primo gruppo, capeggiato da un ex ciclista professionista, aveva costituito una rete illecita di approvvigionamento, distribuzione e somministrazione di sostanze dopanti ad atleti e sportivi. Nel corso delle attività sono stati sequestrati 200 tra fiale e confezioni di medicinali a base di eritropoietina (Epo), ormoni e corticosteroidi, albumina umana (utilizzata come mascherante ai controlli antidoping), tutte sostanze vietate nella pratica sportiva, nonché numerosi farmaci di provenienza illecita e dispositivi medici.
Un secondogruppo, invece,falsificavacertificazioni mediche, in particolare per l’idoneità all’attività sportiva agonistica, ed esercitava abusivamente la professione medica, oltre a compierereati di natura fiscale. In particolare, il sodalizio era diretto da un medico appartenente alla Federazione Medici Sportivi, in associazione con due collaboratori, con base logistica in uno studio di Ottaviano (Napoli), frequentato principalmente da ciclisti amatoriali e sportivi di varie discipline.
Il medico e i suoi collaboratori avevano creato una sorta di “tipografia” dove, in ciclostile, riproducevano certificazioni mediche per l’idoneità all’attività agonistica. Il medico dirigeva ed impartiva disposizioni ai suoi collaboratori, risultati privi di titoli medici e della necessaria specializzazione di medico sportivo, per la redazione ed il rilascio a sua firma di certificati per l’idoneità agonistica e lo svolgimento di visite, talvolta delegando l’impiego di dispositivi medici.
Dalle indaginisono emersianche episodi di false certificazioni rilasciate a minorenni avviati allo sport. Tale modus operandi illecito veniva proposto anche esternamente allo studio medico, presso manifestazioni sportive in cui il professionista era nominato medico di gara.