BENEVENTO. C’è anche la Provincia di Benevento nella lista dei 36 enti locali al di sotto dei 300 mila abitanti che il governo propone di sopprimere per contenere i costi della politica.
La decisione presa in Consiglio dei ministri ieri sera ha rapidamente fatto il giro dei territori interessati ai tagli. E le reazioni sono arrivate immediatamente.
Aniello Cimitile (Pd), presidente della provincia sannita, non le manda a dire: “Difronte alla cancellazione dell’impegno assunto dall’Italia in epoca risorgimentale a favore del Sannio e di Benevento, mi chiedo se non sia meglio tornare con lo Stato Pontificio, riconsegnando ad una autonoma, originale e stimolante prospettiva ogni ipotesi di sviluppo per i nostri territori. Se l’Italia non ci vuole più e vuole cancellare ogni speranza di riscatto, ricostituiamo la enclave”. E aggiunge: “Un governicchio morente ed incapace di affrontare i reali problemi del Paese, vorrebbe cancellare la Provincia di Benevento, frutto di un impegno e di una lotta risorgimentali e voluta da Giuseppe Garibaldi. Il provvedimento del Governo è assurdo perché non ha alcun rispetto, né alcuna considerazione della storia e delle identità locali, né alcuna cognizione delle caratteristiche geografiche sociali ed economiche delle aree interne. E’ vergognoso ed indecoroso che una simile nefandezza venga partorita proprio nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia. Ci appelliamo al presidente della repubblica Giorgio Napolitano affinché non venga cancellata la parola data al Sannio nel momento stesso in cui nasceva un nuovo Paese”.
Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe (Pd),commenta: “Comunque vada, Benevento non può perdere il suo status di capoluogo. Al massimo si potrà trovare una soluzione tipo Pesaro-Urbino”.
Dal Pdl replica Nunzia De Girolamo: “Premesso che così come previsto dal nostro programma elettorale sono favorevole all’abolizione delle Province e di tutti i costi della politica che incidono a vari livelli sulla spesa pubblica. E, quindi, mi riferisco anche all’accorpamento dei piccoli Comuni nonché all’eliminazione di tutti quegli sprechi che avvengono nelle società legate alle Regioni e agli enti locali. Già in passato mi sono pronunciata sulla possibilità di unire il Sannio al Molise perché più compatibile da un punto di vista economico, sociale, culturale, paesaggistico. Sicuramente la provincia di Benevento, sia nella gestione Bassolino che in quella di Caldoro ha pagato il napolicentrismo. Poca attenzione, infatti, è stata riservata alle zone interne. In ogni caso attendo di leggere il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri per capire se le funzioni saranno trasferite ai Comuni o alla Regione per aprire un immediato confronto sul tema”.