Don Luigi Merola: “La cultura del bene modello di speranza per la città”

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. La “cultura del bene” modello di speranza per Castel Volturno. Potrebbe essere questo il titolo della kermesse culturale organizzata dai giovani Pro Loco Volturnum Castri Maris di Castel Volturno, …

…la quale è stata caratterizzata dalla gradita visita dell’ex sacerdote del quartiere Forcella di Napoli, Don Luigi Merola. Con un doppio appuntamento, il noto rappresentante della chiesa partenopea, che vive da tempo sotto scorta, per la sua battaglia contro la camorra, iniziata dopo l’omicidio di Annalisa Durante, ha incontrato la comunità di Castel Volturno. Intorno alle 19.15 è giunto in piazza Annunziata, accolto dal direttivo della Pro Loco Volturnum. Subito dopo, una visita in chiesa, nonché un giro turistico per le vie del centro storico. Un sopralluogo sul lungo fiume e un caffè al Bar Nacca in piazza.

Alle 19.30 Don Luigi ha confessato i fedeli della parrocchia San Castrese e incontrato ufficialmente Padre Ernesto Branco e don Giovanni Simone, nonché i membri del consiglio pastorale e dell’associazione San Castrese. E’ stata celebrata la Santa Messa con rito solenne, galvanizzata anche dall’esposizione dei santi Rocco, Castrese e la madonna Assunta.

Nell’omelia di Don Luigi, innanzi ad un’assemblea foltissima, è stato lanciato il messaggio per Castel Volturno: “La camorra non è solo un fenomeno sociale galvanizzato dalla violazione della legge, ma va inquadrato nella prospettiva del male. La camorra è male… Il cristiano che è proteso da sempre alla cultura del bene non può trascendere nella dimensione culturale offerta dalla nuova società civile e contemporanea. Occorre stare in famiglia, confrontarsi piuttosto che perdere ore nei centri commerciali o a osservare programmi tv che disgregano i valori fondamentali della cultura cristiana. La battaglia per la legalità si deve combattere nelle scuole e deve essere protesa verso le nuove generazioni… Affidiamo alla Madonna la nostra preghiera di riuscire a vedere il cielo, impegnandoci nella società al fine di migliorare la nostra terra”.

Subito dopo la Santa Messa, in sacrestia Don Luigi Merola ha incontrato il comandante dei carabinieri della stazione di Castel Volturno, Antonio Izzo, l’assessore alla Cultura e Turismo, Enrico Sorrentino che ha offerto il saluto della città e dell’amministrazione comunale. Poi si è passati nella sala consiliare G.Rega. Per la prima volta, per un evento culturale, la sala consiliare era piena di cittadini, rappresentanti politici e associazioni. Don Luigi Merola per più di 15 minuti è stato costretto a rilasciare dediche personali per l’acquisto del suo libro. Nonostante l’assenza degli agenti del commissariato di polizia, la serata è stata molto tranquilla e dopo le presentazioni di rito del presidente della Pro Loco Volturnum Castri Maris, Massimiliano Ive, coadiuvato da Domenico Cangiano, Danilo Figliano, Virgilio Ive, Paolo Turco, Teresa Baiano, Antonio De Maria, Claudio Varriale, e dal fotografo del gruppo Eliano Imperato, è stato dato il via libera all’incontro.

E’ stato presentato e venduto al pubblico il libro “Il cancro sociale, la camorra”, poi sono seguiti gli interventi dell’assessore al turismo Enrico Sorrentino, del professore e scrittore Alfonso Caprio, il quale oltre a regalare il suo libro “Castel Volturno, storia, monumenti e famiglie” prendendo spunto dal libro di Don Luigi Merola ha posto l’accento anche in tono critico sulle scelte politiche del Governo centrale e dell’amministrazione comunale locale nei confronti della scuola.

Alla fine Don Merola è stato anche omaggiato dalla Pro Loco Volturnum di una targa, nonché dell’offerta della città di Castel Volturno all’associazione anticamorra “A voce de creature” per la vendita del libro suindicato. La serata si è conclusa degnamente con la cena offerta al sacerdote, presso il ristorante Villa La Tortuga di Scatozza, dal vicepresidente della Pro Loco Volturnum Antonio Del Sole.

A don Luigi sono state presentate specialità castellane e offerta la mozzarella del caseificio Spinosa. Sempre al ristorante si è discusso della situazione territoriale, degli omicidi di camorra, quali la strage di San Gennaro dove perirono i sei africani e dell’omicidio di Mimmo Noviello, il titolare dell’autoscuola omonima che perì in un agguato di camorra. Anche in tale caso dopo una preghiera di rito, don Luigi ha invitato i giovani della Pro Loco Volturnum a non mollare.

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