Londra: si placa la guerriglia ma c’è una quinta vittima

di Redazione

Richard Mannington BowesLONDRA.Lentamente torna la calma in Inghilterra. Dopo cinque giorni di guerriglia urbana la notte di giovedì è trascorsa senza disordini e senza particolari problemi nelle città blindate da oltre 15mila agenti in assetto antisommossa.

Nella notte, però, è spirata la quinta vittima: si tratta di un anziano abitante di Ealing, sobborgo alla periferia occidentale di Londra, che era stato trovato privo di sensi per strada, accasciato a terra. L’uomo, identificato come Richard Mannington Bowes, 68 anni, è deceduto in ospedale: era stato colpito violentemente da alcuni saccheggiatori ai quali aveva tentato di opporsi, mentre nel quartiere bande di predoni assaltavano esercizi commerciali e abitazioni, e appiccavano le fiamme ai veicoli in sosta.

“È stato un episodio di brutalità che ha condotto all’insensato assassinio di una persona innocente”, ha commentato un portavoce di Scotland Yard, ispettore John McFarlane. In precedenza, sempre a causa dei tumulti, avevano perso la vita un giovane di 26 anni, ucciso da un colpo di arma da fuoco a Croydon, nella parte sud della capitale, e tre immigrati di origine asiatica, travolti da un’auto a Birmingham mentre tentavano di difendere il loro negozio dalla furia dei vandali. Il padre di uno dei morti, Tariq Jahan, che ha perso il figlio 21enne Haroon, è diventato una sorta di eroe nazionale per il suo accorato appello alla calma e alla pacifica convivenza, lanciato pubblicamente nonostante il gravissimo lutto.

Sono oltre 1.900 le persone fermate dalla polizia in tutto il Paese, accusate a vario titolo di violenze e saccheggi. Su richiesta del premier Cameron, le corti di Londra, Birmingham e Manchester sono rimaste aperte per la seconda notte consecutiva per far fronte all’emergenza.

Nella sua relazione in parlamento, Cameron aveva ammesso ritardi nell’intervento della polizia nel far fronte alla rivolta, soprattutto nelle prime ore, sabato notte a Londra, subito dopo la morte di Mark Duggan. In una intervista alla BBC, il presidente dell’Associazione dei dirigenti della polizia, Sir Hugh Orde, spiega che sono stati gli agenti, e non i deputati o i politici, a introdurre un “approccio più duro” che ha ripristinato la calma dopo quattro notti di disordini nelle cittá inglesi. Non è neanche stata la ministra degli Interni, Theresa May, a richiamare i dirigenti della polizia dalle vacanze, perché, ha spiegato Orde, “non ha alcun potere di farlo”. La polizia, ha precisato, è indipendente dal governo. Le misure più dure sono state adottate non per richiesta di Cameron, come ha rivendicato il Premier ieri alla Camera dei comuni, ma in seguito a una valutazione della polizia. Piuttosto, il rientro dalle ferie anticipato dei leader politici è stato “irrilevante in termine delle tattiche che giá allora si stavano mettendo a punto” e che sono state attuate solo grazie al numero maggiore di agenti a disposizione.

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