LATAKIA. Dopo l’incursione di sabato le forze di sicurezza siriane hanno nuovamente preso d’assalto diversi distretti della città di Latakia, sulla costa mediterranea.
Almeno 30 persone sono morte. Lo riferisce Ammar Qurabi, presidente dell’Organizzazione nazionale per i diritti umani, che fornisce un elenco con le generalità complete delle 30 vittime. In un comunicato inviato per email all’agenzia Ansa, si precisa che 26 civili sono morti domenica Latakia, porto nel nord-ovest del Paese bombardato anche dai cannoni di navi da guerra. Due sono stati uccisi a Hama, un altro nella regione centrale di Homs e un altro ancora in quella nord-occidentale di Idlib al confine con la Turchia. Secondo Abdul-Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nell’attacco sono state usate anche delle cannoniere, mentre l’esercito sta sparando con mitragliatrici pesanti nel quartiere di el-Ramel, dove ieri erano entrati almeno 20 carri armati e mezzi blindati.
L’operazione condotta a Latakia è parte della repressione su diverse città condotta dall’esercito del governo di Bashar Assad, volta a placare le voci di dissenso. Testimoni raccontano che navi siriane hanno attaccato due distretti residenziali della città portuale di Latakia. Secondo alcuni residenti sono morte almeno venti persone nella seconda giornata dell’offensiva delle forze governative siriane a Latakia, principale porto del Paese e capoluogo della regione a maggioranza alawita da cui provengono la famiglia presidenziale al Assad.
Nella notte tra sabato e domenica ci sono stati inoltre numerosi arresti alla periferia di Damasco. L’esercito e le forze di sicurezza siriane – riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani – sono entrati in forze a Sakba e Kamouriya ed hanno proceduto ad vera e propria “campagna di arresti”. Il convoglio, precisa l’Osservatorio in un comunicato, era composto da “una quindicina di camion, otto veicoli di trasporto militari e quattro jeep”. “Sono stati uditi colpi d’arma da fuoco in entrambe le zone”, riferisce l’Osservatorio aggiungendo che a Sakba, nella notte, sono state tagliate le linee telefoniche.