Il Pd gricignanese: “La strada intrapresa non porta all’unita’ del partito”

di Antonio Taglialatela

Tonino GuidaGRICIGNANO. Dopo la discutibile elezione del presidente provinciale del partito, avvenuta in modo assolutamente parziale e con una bassissima percentuale di delegati votanti (30%) tale da non consentire neanche il raggiungimento del quorum, …

… laddove invece l’elezione di un presidente di un qualsiasi organismo presupporrebbe una maggioranza qualificata se non addirittura l’unanimità proprio per il ruolo di super partes che tale figura riveste, il neo segretario del Partito Democratico casertano, Dario Abbate, sta provvedendo a formare, o meglio, ha formato la sua squadra di segreteria in modo chiaramente unilaterale dimenticando l’altra metà del partito (46%) facente riferimento ad Enrico Tresca.

In una nota, la “maggioranza del direttivo” (così è firmato il documento) del circolo di Gricignano (ovvero il gruppo che fa riferimento al presidente cittadino Tonino Guida (nella foto), che ha sostenuto la mozione Tresca, ndr.) ritiene che “la strada intrapresa dalla nuova direzione del partito non sia certo quella che ci condurrà all’unità ma porterà alla stessa se non addirittura maggiore contrapposizione e divisione di quella avutasi fino ad oggi. I propositi di unione e condivisione che avevano costituto i temi fondamentali della relazione letta al Congresso dal neo segretario sono stati in tal modo, ai primi banchi di prova, totalmente traditi e smentiti. Come si può costruire un partito provinciale compatto e coeso se la nuova direzione si comporta come se fosse la nuova maggioranza di un circolo politico locale di un piccolo paesino o come se fosse la vincitrice di una competizione elettorale amministrativa locale che affida tutte le cariche di vertice ad elementi della sua area?”.

“Noi – continuano dal Pd gricignanese – non vogliamo affatto affermare che la nuova segreteria provinciale del nostro partito, così come si viene formando, non attui i principi di competenza, professionalità, territorialità. Questi principi sembrano soddisfatti a leggere i nomi dei componenti la segreteria. Tuttavia non possiamo non constatare come sia rimasto trascurato il principio democratico del confronto con l’altra parte che pur rappresenta l’esatta metà del partito”.

Per il circolo gricignanese, una delle cause principali del fallimento del Pd casertano, che lo ha portato a raggiungere il minimo storico del consenso (7,8%) e a perdere nomi importanti, “è stata proprio la forte litigiosità tra gruppi contrapposti, la frammentazione in tante aree, la divisione relativa alle diverse provenienze. Probabilmente – prosegue la nota – questo dato è stato già dimenticato, altrimenti non si comprenderebbe come da un lato si lanciano proposte di recupero dell’unità e dall’altro, al contempo, si agisce accentuando la divisione. Se questa condizione perdurerà e, come stanno le cose riteniamo sicuramente di si, il Partito Democratico casertano sarà destinato a perdere ulteriormente consenso e pezzi per la strada perché diverrà ancor meno competitivo in vista delle competizioni elettorali. Il fallimento a livello provinciale potrebbe risultare ancor più evidente e difficile da sostenere se si pensa che nell’immediato futuro il nostro partito nazionale potrebbe ritrovarsi a guidare il Paese”.

“Tutto questo – concludono i democratici gricignanesi – deve far riflettere la nuova direzione sul suo ruolo e sulla sua funzione istituzionale, che è innanzitutto, riteniamo, quella di dare il buon esempio ai circoli locali nonché quella di attuare il principio del confronto democratico in ordine alle numerose problematiche di natura sociale, economica, ambientale, legale che attanagliano la nostra provincia”.

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