Libia, Berlusconi: “Gheddafi si arrenda”

di Antonio Taglialatela

Gheddafi-BerlusconiROMA.Entrano nella sfera dei ricordi gliincontri bilaterali, gli abbracci, le manifestazioni foklororistiche, le hostess “convertite” all’Islam e i baci sulla mano. Tripoli è in mano agli insorti, il regime è caduto e oraSilvio Berlusconi lancia un appello al suo (ex) amico Muammar Gheddafi affinché si arrenda e ponga fine alla rappresaglia sulla popolazione.

“Chiediamo al colonnello Gheddafi di porre fine a ogni inutile resistenza e di risparmiare, in questo modo al suo popolo ulteriori sofferenze”, afferma il premier italiano, che ha rinnovato l’appoggio al Consiglio Nazionale Transitorio e a “tutti i combattenti libici impegnati a Tripoli”. Ma il Cavaliere chiarisce: “Esortiamo il Cnt ad astenersi da ogni vendetta e ad affrontare con coraggio la transizione verso la democrazia con spirito di apertura nei confronti di tutte le componenti della popolazione”.

Tuttavia,la reazione di Berlusconi è stata anticipata da quella del governo americano di Barack Obama. Infatti, i droni dell’esercito a stelle e strisce hanno avuto un ruolo decisivo. I ribelli hanno vinto anche grazie ai predator che nelle ultime settimane hanno sorvolato i quartieri di Tripoli ancora in mano alle truppe regolari, passando notizie agli analisti e colpendo spesso e volentieri in caso di necessità. Ora Obama torna a chiedere un passo indietro a Gheddafi: “Il “tiranno deve lasciare la Libia per evitare un bagno di sangue”. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre invitato i ribelli libici, che sono entrati a Tripoli domenica, a rispettare i diritti della popolazione, preservare le istituzioni dello stato e procedere veso la democrazia. A Washington più di cento persone si sono radunati davanti alla Casa Bianca intonando cori di giubilo.

Dalla Gran Bretagna, il premier David Cameron, in conferenza stampa a Downing Street, ha commentato: “L’operazione della Nato è stata necessaria perché Gheddafi avrebbe massacrato il suo popolo. L’intervento è stato legale perché c’è stata un’autorizzazione e giusto perché il popolo libico merita di dare forma al proprio futuro. Oggi la primavera araba è a un passo avanti rispetto alla repressione e passo più vicino alla democrazia. Il popolo libico è più vicino al suo sogno, quello di un futuro senza la tirannia di Gheddafi”.

Il primo ministro britannico ha anche annunciato il prossimo scongelamento de beni libici. Anche dalla Germania il ministro degli Esteri Guido Westerwelle ha detto che gli asset del regime di Gheddafi congelati in Germania saranno utilizzati per ricostruire la Libia. Il ministro ha spiegato che “il popolo libico ha il diritto di poter usare questo denaro”, pari a circa 7 miliardi di euro.

La Francia, intanto, ha proposto una riunione del Gruppo di contatto sulla Libia la settimana prossima a Parigi,come annunciato dal ministro degli Esteri Alain Juppé, il quale ha aggiunto che “tutto sta cambiando, è motivo di grande soddisfazione: la Francia ha assunto rischi calcolati e la causa era giusta”.

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