REGGIO CALABRIA. Era latitante da oltre un anno Francesco Pesce, boss della ‘Ndrangheta catturato martedì sera a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria.
Ad arrestarlo icarabinieri di Gioia Tauro. L’annuncio è stato dato dal numero uno della Direzione nazionale antimafia, Piero Grasso, durante il premio Scopelliti, andato al giudice Giancarlo Caselli.
32 anni,Pesce è figlio del boss ergastolano Antonino Pesce, detto “Testuni”, in carcere dall’inizio degli anni ’90. Divenuto il reggente del clan, “Ciccio u Testuni”, così viene chiamato, era ricercato dal maggio del 2010 quando scattò l’operazione della Dda reggina, denominata “All inside”, contro la potente cosca di Rosarno.
Proprio in un bunker situato nella “sua” Rosarno si nascondeva Pesce, dove continuava a gestire i propri affarri nonostante la latitanza. Lo dimostrano anche alcuni foglietti, probabilmente dei “pizzini”, che l’uomo stava bruciando quando sono arrivati i militari dell’Arma. Documenti che sono stati affidati ai militari della sezione scientifica che, utilizzando le più moderne tecnologie, potranno recuperare parte del contenuto.Durante la perquisizione sono stati rinvenuti anche altri documenti che sarebbero utili alla prosecuzione delle indagini.
Ilnascondiglio si trovava sotto un’azienda di demolizione e smaltimento di veicoli del posto, la Demolsud Sas, sulla via Provinciale SS281 per Polistena. Circa 40 metri quadri (cucina-soggiorno, camera da letto e bagno), era sorvegliato da 16 videocamere a circuito chiuso,e dotato di ogni comfort (aria condizionata, televisore lcd, internet, generi alimentari, vini e champagne di prima qualità). Durante la perquisizione dei locali della società sono state riscontrate diverse anomalie fisiche nel fabbricato e sul piazzale in cemento armato adiacente. Sospettando la presenza di un bunker interrato, i militari hanno a “carotare” il piazzale e, a quel punto, probabilmente temendo per la propria incolumità fisica, Pesce con un telecomando ha aperto la porta segreta del suo nascondiglio e si è consegnato ai carabinieri senza opporre resistenza.