BOLOGNA. Sono iniziate martedì mattina, allalba, le celebrazioni in ricordo delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 1980.
Il corteo è partito alle 9 da via Indipendenza; una folla commossa ai lati della strada ha applaudito al loro passaggio. In prima fila, oltre ai familiari delle vittime, il prefetto Angelo Tranfaglia, che parlerà a nome del governo, assente per il secondo anno consecutivo, e il questore Vincenzo Stingone. Allinizio di via Indipendenza il corteo è stato accolto da un gruppo di allievi della scuola media di Marzabotto che hanno sventolato le gocce di memoria. Una goccia bianca in ricordo di tutte le vittime della violenza e dellodio. Il corteo, come prassi, ha raggiunto la stazione dove alle 10,25 è suonata la sirena seguita dal minuto di silenzio.
NAPOLITANO. “Il ricordo della strage è scolpito nella coscienza della Nazione e sollecita l’impegno civile nel prevenire qualsiasi rigurgito di intolleranza e di violenza e nel difendere e consolidare i valori fondanti della nostra democrazia”.E’ il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
BOLOGNESI ATTACCA GOVERNO E ALEMANNO”. Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi,ha giudicato “inqualificabile” l’assenza del governo. “Nei confronti dei parenti delle vittime, non solo della strage di Bologna – attacca – il governo ha avuto un comportamento inqualificabile: quest’anno come l’anno scorso non ha inviato alcuni rappresentante istituzionale a Bologna”, ha detto Bolognesi, che poi ha attaccato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Le cronache degli ultimi mesi – ha scandito dal palco il presidente dei familiaridelle vittime- si sono occupate della squallida vicenda della parentopoli romana che ha coinvolto il sindaco Alemanno dopo che nelle aziende municipalizzate si sono scoperte numerose assunzioni senza concorso e a chiamata diretta a favore di amici ed ex camerati del primo cittadino di Roma”.
“ATTACCHI DA CHI E’ STATO ISCRITTO ALLA P2”. Poil’affondo al premierSilvio Berlusconi: “La magistratura – ha aggiunto Bolognesi – è stata definita un covo di malati di mente, di eversori, equiparata ai terroristi delle Br e addirittura definita un cancro da estirpare. Riteniamo che queste frasi siano molto gravi. Ciò che più ci ha ferito è che alcuni di questi duri attacchi sono arrivati da elevatissimi livelli istituzionali e anche da chi è stato iscritto dalla loggia massonica P2 come il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”. “Noi siamo un Paese strano – ha detto Bolognesi – facciamo la guerra al terrorismo in Afghanistan e intanto proteggiamo il terrorismo nostrano con il segreto di Stato. In 31 anni ogni anno sono venute fuori piste nuove e inconcludenti, come la commissione Mitrokin. Sarebbe uno sforzo migliore aprire i documenti degli archivi italiani”.
MEROLA: “MANCANZA DI RISPETTO DA PARTE DEL GOVERNO”. Contro l’esecutivo anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola: “Dispiace e colpisce l’assenza del governo, non si può mancare di rispetto ai familiari e alla nostra città”.
IL PREFETTO: “BISOGNA AVERE FIDUCIA”. Il governo ha delegato a rappresentarlo il prefetto Angelo Tranfaglia: “Non mancherà l’impegno delle istituzioni, in primo luogo di governo e magistratura e dobbiamo avere fiducia che anche a distanza di anni si possa dare finalmente ai familiari, alla città di Bologna e alla nazione una verità più completa”.