Strage su A26, arrestato l’albanese che guidava ubriaco

di Antonio Taglialatela

 GENOVA. E’ stato arrestato Ilir Beti, il 35enne imprenditore albanese che sabato scorso, alla guida di un Suv, guidando contromano e ubriaco sulla A26 Voltri-Sempione, ha ucciso quattro giovani turisti francesi in viaggio verso la Slovenia.

L’uomo, dopo l’incidente, era stato soltanto indagato in stato di libertà per omicidio colposo, lesioni colpose e guide in stato di ebbrezza. Proprio il fatto che fosse rimasto libero aveva suscitato forte indignazione, soprattutto tra i parenti delle vittime.

LE VITTIME. Le quattro vittime sono Julienne Raymond, 27 anni, di Le Castellet, il coetaneo Vincent Lorin, di Sanary-sur-mer, Audrey Julien Reynard, 24 anni, che viveva a Signes. Nel pomeriggio all’ospedale di Alessandriamoriva ancheElsa Rita Desliens,23 anni, dopo essere giunta al pronto soccorso in condizioni disperate. A Novi Ligure, con ferite più lievi, si trova Laurent Boette, 27 anni. Ferite lievi anche per un uomo che viaggiava sulle Peugeot, un 79enne residente a Broni (Pavia). Illesi l’albanese, residente ad Alessandria, e una giovane russa seduta al suo fianco,di 31 anni, anche lei domiciliata ad Alessandria.

LA DINAMICA. L’incidente, avvenuto alle 5.30 di sabato, aveva coinvolto tre auto. Secondo una prima ricostruzione, dopo una serata di festa in Liguria, Beti, alla guida di un suv Audi Q7, imboccava l’A26 ad Arenzano e guidava fino all’uscita di Alessandria Sud dove poi rientrava, per motivi che non ha saputo spiegare, nella stessa carreggiata percorrendo in contromano una trentina di chilometri, fino al bivio per la bretella autostradale che dalla A26 Genova-Sempione porta alla A7 Milano-Genova. Prima il fuoristrada si scontrava contro la Peugeot del 79enne pavese, colpendola su una fiancata, poi lo schianto con l’Opel su cui viaggiavano i cinque giovani francesi, partiti alle prime ore del mattino da piccole città nel dipartimento del Var, nel sud della Francia, e diretti in Slovenia per una vacanza. L’albanese risultava avere un tasso alcolemico pari a 1,51 microgrammi al litro, tre volte superiore al limite massimo consentito.

DIBATTITO SU REATO DI “OMICIDIO STRADALE”. Una tragedia che ha aperto anche un delicato dibattito sull’introduzione del reato di “omicidio stradale”. Per il ministro dell’Interno, Roberto Maroni,”è utile distinguere l’omicidio colposo rispetto a chi, mettendosi al volante in stato di ebbrezza, provoca vittime come è accaduto”. Ance il neo ministro della giustizia, Francesco Nitto Palma, crede che l’introduzione di un reato specifico sia “una necessità”. “La nuova figura – dice Palma – non deve consentire un abbassamento della pena e deve permettere la possibilità dell’arresto in flagranze differita come avviene per la violenza negli stadi”. Un plauso al governo arriva dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada che, però, allo stesso tempo,punta il dito contro le leggi che permettono, come è accaduto nel caso della strage sull’A26, di restare in libertà. Per l’opposizione, invece, si tratta di mera propaganda: “Il reato di omicidio stradale già esiste”, afferma Luigi Li Gotti dell’Italia dei Valori, mentre Donatella Ferranti (Pd) è convinta che Maroni e Palma “non possono non sapere che il giudice può già ricorrere alle norme del codice, come quelle sul dolo eventuale o l’omicidio preterintenzionale, per punire adeguatamente l’omicidio stradale non colposo”.

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