Piazza (Pdl): “La macchina del tempo di Cennami”

di Redazione

Giuseppe PiazzaMONDRAGONE. In questi giorni è stata recapitata a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza (?) e di opposizione, una “strana” lettera a firma del sindaco, nella quale lo stesso chiede a tutti i componenti dell’assise di partecipare ad una sorta di “governo di salute pubblica”.

Un sindaco, che a distanza di tre anni e mezzo dal suo fallimentare insediamento, invia una lettera di “supplica” a tutti i consiglieri comunali, ribadendo artatamente la sua presunta indipendenza dal partito di provenienza (Pd) per cercare di coinvolgere componenti di minoranza al solo scopo di portare avanti una sua battaglia personale, non può che essere letta come l’ultima spiaggia di un naufragio non solo annunciato, ma nei fatti già avvenuto.

Nella sua missiva il sindaco fa capire come se avesse scoperto il segreto della macchina del tempo: difatti – oggi, e a suo esclusivo interesse politico, – intende rivolgersi ai consiglieri comunali che sono all’opposizione e che nella sua campagna elettorale aveva ampiamente screditato per le principali strade cittadine, facendo scorrere il tempo all’indietro come se quelle affermazioni non fossero mai state pronunciate. Ancora, egli intende riportare il tempo al momento della presentazione della sua candidatura, quando si propongono i programmi elettorali e si elencano tutti i punti programmatici che un candidato intende realizzare, dimenticandosi – volutamente – che lui è stato eletto nel 2008 e non oggi e che il tempo, scorrendo inesorabilmente, mostra a tutti i cittadini mondragonesi la sua insolvenza amministrativa.

Probabilmente il sindaco è rimasto imbrigliato nella complessità della macchina del tempo e, come un novello Archimede di disneiana memoria, ha fatto confusione con la tecnologia che manipolava, rimanendo imprigionato nella sua stessa “invenzione”. Come può dichiarare che intende portare avanti un discorso con le forze politiche che si sono sempre opposte a lui e che non perdono occasione per ribadire la loro estraneità a maggioranze spurie; come può continuare ad affermare che essendo stato eletto dal popolo, deve a tutti i costi continuare ad amministrare, anche con forze che ancora oggi gli sono contro.

Il sindaco coinvolto – verosimilmente – dalle sue ideazioni, vorrebbe determinare una nuova politica: quella del partito unico. Per lui – visto che non conta più nulla se i componenti il consiglio comunale siano stati eletti in uno schieramento di destra, di centro o di sinistra – è opportuno allora fondare il partito del “volemose bene” senza più distinzioni di programmi, idee e visioni di sviluppo.

Queste affermazioni cozzano contro le sue stesse dichiarazioni, quando egli afferma che nel 2008 ha chiesto ed ottenuto “dal popolo sovrano” di essere eletto. Elezione certamente avvenuta, però in una coalizione ben precisa e non in un ipotetico mixing politico che andrebbe a falsare il volere popolare.

Allora il sindaco, invece di distrarsi con la macchina del tempo e con le lancette dell’orologio, se proprio vuole insistere in queste sue alchimie, guardi bene il marcatempo: è fermo, ma non perché si è guastato lo strumento, ma semplicemente perché il tempo è scaduto!

Giuseppe Piazza, coordinatore Pdl Mondragone

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