Una corona di fiori in memoria di Jerry Masslo

di Redazione

 VILLA LITERNO. A 22 anni di distanza, il Comune di Villa Literno ricorda Jerry Essan Masslo partecipando alla manifestazione organizzata dall’omonomia associazione, nata in memoria del profugo africano ucciso a Villa Literno il 25 agosto 1989 nel corso di una rapina.

“In quel periodo di forti tensioni sociali fra residenti e immigrati – ricorda l’assessore Nicola Griffo – quella morte divenne fortemente simbolica, forse al di là di quanto noi stessi riuscissimo a comprendere, e purtroppo Villa Literno, un po’ troppo frettolosamente, fu identificata solo con il suo ghetto e con la tratta dei braccianti agricoli, diventando nell’immaginario comune un paese intollerante”.

“Però è importante sottolineare – ha aggiunto Renato Natale, presidente dell’associazione Jerry Masslo – che molte cose sono cambiate e qualche anno fa, il Carnevale di Villa Literno, manifestazione in cui maggiormente si riconoscono i cittadini liternesi, ha eletto come propria Reginetta Celine Sabla, una immigrata liberiana: questi due eventi sono simbolici di come in due decenni sia cambiata la sensibilità nei confronti degli stranieri”.

Oltre ai rappresentanti del Comune e dell’associazione “Jerry Masslo”, alla cerimonia sono intervenuto Angelo Paolella (segretario generale Flai Cgil Caserta), Marcantonio Lupoli (Cgil Caserta), Jamal Qaddorah (responsabile Immigrazione Cgil Campania), Anna Cecere (presidente Coop “Nuovi Orizzonti”), Ayoub el Haboub (in rappresentanza della comunità islamica di San Marcellino) e diversi rappappresentanti della Comunità di Sant’Egidio, che accolse Masslo al suo arrivo in Italia. Ognuno ha voluto esprimere un ricordo di Masslo e, in generale, sul tema dell’integrazione e della pacifica convivenza, con un pensiero particolare alle 25mila persone che hanno perso la vita in mare nel tentativo di arrivare in Europa.

Il Comune di Villa Literno si occupa del mantenimento della tomba di Masslo, che riposa presso il locale cimitero in una sezione dedicata agli immigrati non residenti, nella quale molte croci sono ancora senza nome e senza lapide; per questo motivo, raccogliendo le sollecitazioni degli organizzatori della cerimonia, l’assessore Griffo si è impegnato a dare maggiore dignità a tutte le tombe dei migranti.

“Quello di Jerry Masslo – spiega Griffo – è un nome simbolico, ma mi sembra giusto occuparci di tutti i nostri fratelli, nel nome dell’uguaglianza, come stiamo già facendo attraverso progetti di integrazione che coinvolgono soprattutto le scuole: nelle nostre classi già convivono pacificamente figli di liternesi e figli di immigrati e credo che questo sia il modo migliore per onorare la memoria di Masslo”.

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