AVERSA. Finalmente, il 7 settembre (mai, forse, si è andato più in là per approvare il bilancio preventivo per lanno in corso) è giunto.
Il grande giorno per verificare la tenuta di un esecutivo e di una maggioranza che non ha fatto certo faville in questo secondo mandato, ci dirà se il sindaco Mimmo Ciaramella e i suoi sodali andranno avanti sono alla scadenza naturale, prevista per la prossima primavera, o se a gestire il comune normanno in piena campagna elettorale per lelezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale sia un anonimo commissario prefettizio.
Il primo cittadino sino a ieri si è detto certo di avere i numeri per andare avanti, nonostante le defezioni dei tre sagliocchiani Nicola Verde (che è anche presidente del civico consesso, Francesca Marrandino e Rosario Capasso e del finiano Gianmario Mariniello e nonostante i forti mal di pancia presenti proprio nel suo partito. Nel Popolo della Libertà, infatti, ben cinque consiglieri comunali su nove (il capogruppo consiliare Tonino De Michele, Michele Galluccio, Nicola Andreozzi, Carlo Amoroso ed Emilio Scalzone) hanno messo in atto una levata di scudi contro quello che definiscono, in parole povere, lo strapotere di pochi nel partito. E per pochi si intendono lo stesso sindaco Ciaramella e Nicola Golia che farebbero il bello e il cattivo tempo decidendo per tutti, infischiandosene della collettività. Ultimo caso la cacciata dei due assessori ex alleanzini Giampaolo Dello Vicario e Gino Della Valle dallesecutivo.
Bisogna, comunque, riconoscere che nessuno di questi consiglieri comunali che noi della stampa definiamo dissidenti, ma che, di fatto, si ritengono la maggioranza ufficiale del Popolo della Libertà, ha mai affermato di non essere intenzionato a votare il bilancio. Insomma, tutto dovrebbe filare liscio, tanto più che lopposizione pare essere praticamente assente dal dibattito politico cittadino, fosse solo per portare avanti un ruolo.