AVERSA. Negare il tentativo di raccogliere firme per mandare a casa me e questa maggioranza è da miseri uomini. Ho notizie certe di persone che sono state contattate per sottoscrivere le dimissioni da consigliere comunale facendo scattare il meccanismo. Al momento giusto parlerò.
Risponde lapidario, con queste parole e non ne vuole sapere di aggiungere altro, al suo ex amico ed ex consigliere regionale Giuseppe Sagliocco il sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella in ambasce, anche se non lo dice, per quanto riguarda lapprovazione del bilancio.
Secondo i soliti bene informati, a fare da trait dunion nella vicenda sarebbe stato il consigliere comunale pidiellino Nicola Andreozzi, tra i cinque dissidenti, ma il tentativo non sarebbe andato a buon fine perché non tutti gli stessi dissidenti erano daccordo. Non a caso, infatti, Carlo Amoroso, Michele Galluccio e lo stesso capogruppo del Popolo della Libertà Tonino De Michele erano presenti alla riunione di preconsiglio per discutere dellapprovazione del bilancio preventivo per il 2011, per cui il numero fatidico delle 16 firme non sarebbe mai stato raggiunto per questa strada.
I sagliocchiani, infatti, puntavano a coinvolgere, oltre a loro stessi e allormai unico finiano Gianmario Mariniello, anche i cinque dissidenti giungendo a nove. A questi andavano aggiunti (e non era certo un percorso facile) i cinque di quella che si fa fatica a chiamare opposizione: Peppe Stabile, Raffaele Pellegrino, Francesco Gatto, Amedeo Cecere e Pasquale Morra. Totale complessivo: quattordici.
A questo punto su chi puntare? Non sappiamo di altri, ma a quanto è dato sapere, Armando Lama e Giovanni Marino avrebbero ricevuto visite. Entrambi avrebbero, altresì, declinato linvito a sottoscrivere le dimissioni anche perché certi che dei cinque dissidenti, solo uno, massimo due avrebbero aderito. Per la cronaca, Ciaramella, oggi pomeriggio dovrebbe ricevere lappoggio di 17, 18 consiglieri, con lincognita dei problemi di salute del popolare normanno Fiore Palmieri.