AVERSA. I figli so piezz e core. Lo sa bene Mimmo Ciaramella che nella giornata di ieri si è spogliato dalle vesti di sindaco e, da padre, ha risposto ad un post di Giuseppe Oliva che riprendeva un articolo pubblicato da un quotidiano che voleva Genny Ciaramella, figlio del sindaco, candidato alle prossime amministrative.
Tanti i commenti che sono stati pubblicati sulla bacheca del vicepresidente del comitato strisce blu e tra gli affezionati di facebook hanno detto la loro anche Biagio Ciaramella, Salvatore Altobelli e Vittorio Scaringia fino al commento dello stesso sindaco Ciaramella. Proprio la fascia tricolore, dal suo profilo, ha commentato: Solo degli imbecilli come voi possono immaginare che Genny faccia una cosa del genere. Ridicoli, andate a lavorare e, se vi manca il lavoro, ci sono tante altre cose da fare. Sapete come vi definiscono nell’ambiente aversano? Che siete quattro moschettieri senza…moscetti! (evidente il refuso di moscetti al posto di moschetti).
Da qui si è scatenata la reazione degli internauti che si sono sentiti tirati in causa dal commento del primo cittadino. Improbabile, in ogni caso, la candidatura di Genny Ciaramella, tra laltro presidente dellUnione Giovani Dottori Commercialisti della Provincia di Caserta.
Fin qui i fatti. Ma una constatazione è dobbligo. La politica, ormai, non si fa più nelle sedi deputate (vedi partiti) ma si è spostata sui social network. La sensazione è che anche la prossima campagna elettorale si sposterà su internet e i candidati si sfideranno allultimo contatto. Date le premesse, e ciò non vale solo per lepisodio citato, è che i toni saranno molto alti e vigerà, così come vediamo da tempo a livello nazionale, la politica della denigrazione e dell’aggressione all’avversario. A farne le spese i cittadini che, stufi, non possono nientaltro che allontanarsi dalla politica e dai partiti.