AVERSA.Nonostante gravi ritardi e pesanti polemiche, passa il bilancio di previsione 2011 con 21 voti a favore, 7 contrari e un astenuto.
Presenti in aula 29 consiglieri su 30, all’appello mancava solo Gianmario Mariniello. La certezza è giunta dopo l’approvazione dei primi emendamenti quando i cosiddetti “dissidenti” del Pdl (il capogruppo De Michele, Amoroso, Galluccio, Scalzone, Menale e Andreozzi) hanno votato a favore insieme al resto della maggioranza, nel rispetto dell’accordo siglato in occasione del pre-Consiglio dell’altra sera.
Bocciati gli emendamenti del consigliere di opposizione Giuseppe Stabile, unorelativo al Teatro Cimarosa, poiché la maggioranza ne aveva presentato uno simile, che non ne prevedeva lacquisto, anche se, a quanto sembra, la maggioranza è intenzionata ad approvare una variazione di bilancio per togliere dallo strumento contabile questa acquisizione a fronte del restyling di piazza Don Diana con labbattimento del vecchio liceo artistico, riportando il luogo allantico assetto.Tuttavia, questo “maxi emendamento” è stato ritirato per problemi di forma.Approvati, invece, gli emendamenti di Privitera sullo sport, di Marino sull’acquisto di materiale utile al miglioramento della viabilità, e di Galluccio sulla nuova edizione del “MozzaPizza”.
Ciaramella, dunque, è riuscito a trovare i numeri per andare avanti e proseguire, a questo punto, fino alla primavera 2012,quando si avrà la scadenza naturaledel suo secondo mandato consecutivo. Al termine della seduta il primo cittadino ha mandato anche un segnale preciso alla sua maggioranza, alla luce della raccolta firme che i consiglieri legati all’ex consigliere regionale Giuseppe Sagliocco avrebbero avviato per mandare a casa anticipatamente l’amministrazione. Iniziativa smentita da Sagliocco ma confermata da Ciaramella.
Il sindaco ha quindi lanciato la “sfida” e ha preparato lui stesso una mozione di sfiducia che nella giornata di giovedì sarà nel suo ufficio di piazza Municipio. “Io sarò il primo firmatario – ha detto – poi voglio vedere chi avrà il coraggio di firmarla, assumendosi tutte le responsabilità dinanzi ai cittadini”. Inutile valutare l’ipotesiche qualcuno firmi, anzi l’interesse ora è concentrato su chi debba entrare o ritornare (Dello Vicario e Della Valle) in giunta per questi ultimi mesi di mandato. Ma anche in questo caso, Ciaramella, affermando di credere poco nella tranquillità raggiunta in seno al Popolo della Libertà, è stato chiaro:”Non posso consentire che due assessori, cacciati dalla giunta per motivi oggettivi, si mettano a capo di un gruppo di consiglieri comunali per strumentalizzarli e costringermi a reintegrarli o a sfiduciarmi”. Tradotto: Dello Vicario e Della Valle non torneranno nell’esecutivo, anche a costo di una nuova frattura tra il sindaco e il suo partito.