NAPOLI. Il 23 settembre di 26 anni fa moriva Giancarlo Siani, giornalista del ‘Mattino’ di Napoli assassinato dalla camorra sotto la sua casa, nel quartiere del Vomero.
Aveva 26 anni, gli ultimi due quali li aveva trascorsi come corrispondente per il giornale da Torre Annunziata, comune dell’area vesuviana in provincia di Napoli, in quegli anni coinvolto in una vera e propria guerra di camorra.
La sua definizione di Torre Annunziata come “Fort Apache”, luogo di frontiera,è diventata il titolo del film ‘Fortapa’sc’ di Marco Risi, del 2009, nel quale viene raccontato il suo impegno ma anche la personalità di un ragazzo con una grande passione per il giornalismo: “Giancarlo era proprio così comeè ritratto nel film, allegro, spensierato, divertente ma anche serio e impegnato, e gli piaceva fare il giornalista, il ‘giornalista-giornalista'”, racconta all’Adnkronos Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Fondazione Polis, citando un’espressione usata in ‘Fortapa’sc’.