Estorsioni nell’Alto Casertano, confermati 4 arresti

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli, …

… a conferma del decreto di fermo del pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli eseguito il 10 settembre scorso, nei confronti di quattro affiliati al clan dei casalesi – fazione Schiavone, ritenuti responsabili di tentata estorsione in concorso aggravata dalla finalità camorristica.

I provvedimenti traggono origine da un’articolata attività d’indagine, avviata nel mese di luglio scorso e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, il tutto corroborato dalle dichiarazioni rese, con grande difficoltà e a seguito di una forte reticenza iniziale, da un imprenditore operante nel settore caseario in un comune dell’Alto Casertano che, di fronte all’evidenza delle prove acquisite dai carabinieri ed esasperato dalle continue vessazioni a cui era sottoposto, non ha potuto far altro che confermare la propria condizione di vittima del racket, al fine di non incorrere nell’accusa di favoreggiamento.

Nel corso dell’indagine è stato possibile appurare il nuovo metodo utilizzato dagli affiliati, che consisteva nel convocare presso esercizi commerciali di Casal di Principe, con la compiacenza dei titolari, imprenditori e operatori commerciali al fine di richiedere loro sotto intimidazione il “pizzo” al fine di “mantenere le famiglie dei detenuti”.

Qui di seguito si riportano le generalità dei soggetti destinatari del fermo: Carmine Caterino, 51 anni, di San Cipriano d’Aversa (formulava la materiale richiesta estorsiva all’imprenditore di turno convocato); Pasquale Caterino, 40 anni, e Luigi Coppola, 28 anni, entrambi di Casal di Principe (emissari del clan che provvedevano a contattare la vittima per invitarla a recarsi a Casal di Principe); Carlo Bianco, 44 anni, originario di Casal di Principe (ha provveduto ad accompagnare la vittima presso l’esercizio commerciale ove gli è stata formulata la richiesta estorsiva).

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