CASAL DI PRINCIPE. Il giorno dopo il Consiglio comunale, nel comune casalese, è un giorno solito di lavoro. Troppo presto per raccogliere opinioni pubbliche, mentre la cronaca della seduta, terminata alluna di notte, è quella risaputa.
La maggioranza che approva il dissesto e lopposizione che, al momento del dopo, abbandona laula. Saranno i prossimi giorni a dire come il dissesto sarà veramente recepito dal popolo casalese, intanto è opportuno come ha sollecitato anche qualche esponente dellopposizione – che alla cittadinanza venga spiegato, con incontri ed iniziative molteplici, il perché di questa scelta, la sua ricaduta, e il possibile futuro del governo comunale.
A questi scopi è straordinariamente utile il discorso tenuto dal primo cittadino casalese, Pasquale Martinelli che, a più riprese, è intervenuto a spiegare la scelta epocale, con pazienza ed argomentazioni empiriche ma anche rivelando alla platea un sogno: rendere Casal di Principe un paese normale. Procediamo, però, per gradi. Martinelli laveva ripetuto per mesi: Il dissesto è una necessità improrogabile. E tale è stato con il voto consiliare di questo 28 settembre. E la necessità improrogabile è stata spiegata in tutte le salse: in aula, in termini economici dal responsabile dei conti comunali, Enrico Pignata; in appositi documenti, dal commissario ad acta, inviato dellautorità territoriale di Governo, e dai Revisori dei Conti; sul piano politico dal sindaco Martinelli.
Il dato è chiarissimo: oltre 16 milioni di euro (per ora) di debiti, a fronte di una mole enorme di crediti teoricamente vantati dal comune che, quandanche esigibili, potrebbero essere riscossi in chissà quanti anni; in particolare, i crediti milionari di EniAcque e, poi, i numeri terribili che spiegano crudamente che a pagare le tasse sono pochissimi cittadini: 37% di contribuenti per la Tarsu e questo è l dato più felice – e solo il 7% di contribuenti sugli altri versanti. Di qui una scelta che nessun sindaco vorrebbe mai fare ha affermato Martinelli ma anche la necessità di voltare pagina.
Così, dopo un lavoro di indagine e rendicontazione dei conti ventennali del comune, dopo aver spremuto tutti i settori ed i rispettivi responsabili nel lavoro di contabilità, Martinelli è riuscito finalmente ad avere contezza della situazione economico-finanziaria e a convincersi definitivamente insieme alla sua maggioranza- della scelta operata. Il resto è storia di un giorno: il comune casalese è in dissesto.
Questo, però, non significherà la morte di questo comune ha spiegato Martinelli ma lavvento di quella nuova stagione che tutti auspichiamo, di trasparenza e di legalità e di responsabilità condivisa, e di innovazione. Ai cittadini casalesi, ora lamministrazione andrà a spiegare nel dettaglio la situazione determinatasi e, soprattutto, porrà laccento sulle conseguenze della scelta operata: la creazione di un punto zero come lha chiamato lo stesso Martinelli e la presa di coscienza collettiva e condivisa delle cose da fare.
Approvando il dissesto ha ancora spiegato Martinelli nellimmediato potremo ottenere, così come stabilito dalla legge, di tagliare di molto i crediti contratti per acque e fognature, e pianificarne i pagamenti; e, poi, sarà necessario fare squadra e reperire progettualità e finanziamenti per realizzare opere pubbliche, senza dimenticare che sono moltissime le opere già in gestazione e molte già cantierabili. E potremo finalmente mettere mano alla macchina comunale, avendo ora chiari dove sono anche i deficit di funzionalità.
Poi il fronte tasse: Non dovrà mai più accadere che non si paghino le tasse in così tanti cittadini: il dissesto significherà anche questo, la presa di coscienza di quei comportamenti che non si devono più ripetere e la necessità che i cittadini, nessuno escluso, siano riscopra il dovere di contribuenti, per avere in cambio più servizi.
Tanti sono gli argomenti e tantissime è la promessa di tutti gli amministratori saranno le iniziative che porteremo in pubblico e nelle case dei nostri concittadini per spiegare a tutti che abbiamo fatto una scelta epocale e straordinariamente utile per lintero paese. Appunto quel dissesto che, secondo Martinelli, è soltanto linizio di un cammino di vittoria, del debutto del paese nuovo, della stagione tanto attesa del riscatto.