CASAL DI PRINCIPE. Era il 30 luglio 1988 quando lallora gruppo consiliare del Partito Comunista, guidato da Renato Franco Natale, denunciò pubblicamente lo scempio la camorra stava perpetrando sul territorio di Casal di Principe.
Lo testimonia il documento rispolverato oggi dallo stesso Natale, ex sindaco e presidente dell’associazione “Jerry Masslo”, alla luce del rinvenimento di una scarica di rifiuti tossici situata lungo via Circumnvallazione e risalente ai primi anni 90.
Un sito di circa 8mila metri quadrati, che era gestito da esponenti di primo piano della fazione del clan dei Casalesi capeggiata da Francesco Schiavone detto Sandokan, contiene rifiuti ritenuti altamente pericolosi, seppelliti fino ad una decina di metri di profondità e coperti da uno strato di cemento spesso circa un metro.
Il terreno, cinto da un alto muro in mattoni di tufo, è di proprietà dellIstituto Diocesiano Sostentamento del Clero della Curia di Aversa, e, negli anni 80, era stato fittato ad un uomo, deceduto, padre di un noto esponente del clan dei Casalesi, attualmente detenuto, genero di Carmine Schiavone, cugino di Francesco Sandokan, primo e storico collaboratore di giustizia della camorra casalese. I primi rilievi hanno accertato la presenza di materiale sabbioso maleodorante sulla cui natura saranno effettuate analisi da parte dellArpac.
Intanto, Natale, in unintervista concessa a Pupia, ci tiene a sottolineare comenon risulti veritieroche i cittadini non abbiano denunciato queste attività illecite della camorra, anzi la triste realtà è che le istituzioni dell’epoca non sono mai intervenute dopo quell’esposto.
Rifiuti tossici, int. Renato Natale |