CESA. LAssessorato alla Cultura del Comune di Cesa in collaborazione con lAssociazione socio-culturale LaborMentis, presentano il libro di Don Luigi Merola Il cancro sociale: la camorra.
La presentazione si terrà venerdì 30 settembre, alle ore 19, presso la nuova sala conferenze della scuola elementare G. Rodari di Cesa sita in via Campostrino. Interverranno il sindaco Vincenzo De Angelis, il Vicepresidente del Consiglio provinciale Giuseppe Fiorillo, lassessore alla Cultura Antimo DellOmo, le rappresentanti di LaborMentis Angela Oliva ed Erika Alma,lavvocato penalista Vincenzo Guida.
Ospitare don Luigi Merola hanno dichiarato il sindaco De Angelis e lassessore DellOmo è motivo di orgoglio per la nostra cittadina. Il suo impegno per la difesa e la promozione di una cultura della legalità, di una cultura che sappia porsi come argine e rimedio al dilagare di contro-valori quali la corruzione, la sopraffazione, la violenza, va sostenuto e valorizzato.
LAutore. Il 1° ottobre 2000, don Luigi Merola viene nominato parroco della Parrocchia di San Giorgio, nel quartiere Forcella a Napoli. Nei successivi sette anni, si è impegna per sottrarre il quartiere al degrado; nel 2003, fa smantellare tutte le telecamere posizionate nel quartiere dai clan della camorra e consegna al Questore una videocassetta che documenta lo spaccio di droga a Forcella. Nello stesso anno, viene intercettata la frase di un camorrista: «Lo ammazzerò sullaltare» e da quel momento inizia la sua vita blindata.
Nel 2004, infatti, gli viene assegnata la scorta che ama definire «i miei angeli terreni». Il suo periodo di permanenza a Forcella è segnato anche dalla tragica uccisione della giovanissima Annalisa Durante, trovatasi per caso a passare nel luogo dove era in atto un agguato camorristico e raggiunta dai colpi dei killer. Ignorando gli inviti a mantenere un profilo basso, don Luigi nell’omelia del funerale di Annalisa attacca duramente la camorra e, pur se fatto oggetto di minacce e costretto a vivere sotto scorta, prosegue il suo impegno per sensibilizzare i suoi parrocchiani contro la criminalità organizzata. Nel quartiere Arenaccia, in un edificio confiscato al boss Brancaccio, promuove la nascita della fondazione «A voce de creature» che si occupa di ragazzi a rischio e in particolare di quelli che si sono allontanati dalla scuola.
Nel 2007, lascia il posto «in trincea» per trasferire il suo impegno al Ministero dellIstruzione che gli assegna un incarico di studio per la promozione della legalità nelle scuole.
Nel 2010, è nominato consulente della Commissione Parlamentare Antimafia. Attualmente, don Luigi Merola è parroco della chiesa di San Borromeo alle Brecce e cappellano della stazione ferroviaria di Napoli Centrale.