Cagnetta selvaggiamente picchiata con un bastone

di Redazione

GRICIGNANO. La chiamata al nucleo radiomobile dei carabinieri di Aversa, riferiva di un cane malmenato ed inerme in terra.

Momenti concitati l’altra sera, intorno alle 23, a Gricignano. Sul posto, oltre alla pattuglia dei carabinieri, i volontari del Movimento Animalista di Aversa, associazione “Dian Fossey”. In terra una cagnetta coperta da una tovaglia. Non era morta ma tutto faceva pensare che lo fosse. Inerme. La tovaglia, forse, distesa su di lei per farle calore.

E’ “Briciola”, urla una persona precipitatasi in strada. Le sue urla, dal balcone, non sono servite ad evitarle il bastone. E’ Briciola, dunque. La cagnetta del quartiere, sterilizzata e microchippata a nome del Comune. I carabinieri fanno in modo che i volontari portino subito Briciola in un ambulatorio veterinario, dove attualmente è ricoverata in gravi condizioni.

Il bastone ha infierito pesantemente. T’aggia accidere, avrebbe gridato il forsennato. I guaiti di Briciola, le urla del picchiatore e di chi ha tentato di intervenire in lacrime. Briciola forse si era intrufolata in un cancello lasciato aperto e per lei è arrivata la punizione. Edema cerebrale e sospetta frattura della colonna vertebrale nell’area cervicale. Se confermato, e se vivrà, si prospetta il rischio della paralisi. Chi è il suo picchiatore? I carabinieri del nucleo radiomobile di Aversa, alle dipendenze del capitano Domenico Forte, lo individuano subito. Un trentunenne della zona. Sposato e con un figlio di sedici mesi. Si sarebbe giustificato sostenendo che trattavasi di legittima difesa.

La legge italiana sul maltrattamento di animali non consente neanche il fermo dell’indiziato. Ritorna a casa. I fatti sono già successi ed anche se i carabinieri l’avessero trovato mentre stava picchiando la cagnolina, la legge che dovrebbe difendere gli animali non consente neanche l’arresto in flagranza. I carabinieri verbalizzano tutto e le indagini, ora seguite dal comando stazione di Gricignano, potrebbero comportare la comunicazione alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere con l’ipotesi di maltrattamento di animali. Male che andrà il suo picchiatore pagherà una sanzione pecunaria, specie se incensurato. Le basse pene reclusive di tutti i reati di cui alla legge 189/04 sono, infatti, ben al di sotto della soglia di punibilità. Intanto, Briciola lotta contro la morte in una clinica veterinaria di Napoli.

Sabato mattina, dicono i volontari a GeaPress, sembrava stare meglio. Lo sguardo era vigile. Poi, nel primo pomeriggio, ha iniziato a vomitare. La preoccupazione è che possa avere una emorragia in corso. Intanto, dopo il pestaggio, non tutti vogliono lasciare quel maledetto cancello. Jerry, il cagnetto che faceva da sempre compagnia a Briciola, non vuole andarsene. La vuole aspettare nella via. Poi i volontari riescono a portarlo in un luogo più sicuro. Non si sa mai, un’altra aggressione.

dal sito GeaPress (link)

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