NAPOLI. La procura di Napoli indaga su 150 partite di calcio, per la maggior parte di serie minori ma alcune anche di Serie A, il cui elenco è stato inviato dall’Agenzia dei Monopoli che ha giudicato “anomali” i flussi di scommesse.
Si tratta di partite degli ultimi due campionati. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo, durante la conferenza stampa per illustrare i fermi eseguiti dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta su clan e scommesse.
Cantelmo ha anche riferito che è in corso una rogatoria con un Paese straniero e altre ne saranno avviate: dalle indagini sono emersi contatti tra i D’Alessandro-Di Martino e alcuni loro referenti in Spagna e Sudamerica. La Dda, con la procura di Torre Annunziata, sta esaminando il comportamento, definito “anomalo”, di alcune tifoserie nei confronti di calciatori di squadre minori: c’è il sospetto che possano esserci contatti con i clan. “Si nota che la criminalità organizzata si fa sentire o addirittura le si chiede di intervenire”, dice Cantelmo.
Proprio venerdì mattinai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata (Napoli) hanno eseguito un decreto di fermo della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di 8 persone, affiliati o prestanome del clan camorristico dei D’Alessandro-Di Martino,ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata all’elusione di misure di prevenzione patrimoniale, esercizio di scommesse clandestine e riciclaggio di denaro. Tra i fermati, Maurizio Lopez, il dirigente nazionale dell’Ufficio Quote e Rischi della Intralot spa.
L’operazione rappresenta la prosecuzione di un’indagine che nel 2010 portò all’arresto di 25 persone. Sono state inoltre sottoposte a sequestro preventivo due agenzie di scommesse in provincia di Napoli, a Pimonte e a Gragnano, gestite da prestanome per conto del clan per riciclare denaro di illecita provenienza ed eludere le misure di prevenzione patrimoniali.