ROMA.Contestazione all’assemblea dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, nei confronti del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli.
Mentre il titolare del dicastero di Porta Pia elencava, nel suo intervento dal palco gli interventi e le misure messe in atto dal governo, sul fronte delle infrastrutture, la platea ha cominciato a rumoreggiare e fischiare e molti dei partecipanti hanno lasciato la sala, invitando gli altri associati a seguirli. “Usciamo, vergogna, basta”, hanno urlato alcuni costruttori all’indirizzo di Matteoli. Una imprenditrice ha spiegato: “Stiamo in una situazione drammatica, le nostre imprese chiudono e questo governo non fa assolutamente nulla. Se ne devono andare a casa”.
A protestare sarebbero stati soprattutto i giovani imprenditori dell’edilizia. “Non le hai scritte tu – hanno gridato riferendosi alle parole pronunciate dal ministro – potevi almeno leggerle prima di venire qui”. Dal canto suo, Matteoli ha interrotto per qualche istante il discorso, per poi riprenderlo. “Mi rendo conto dello stato d’animo degli imprenditori in un momento di scarsità di risorse e di crisi economica e finanziaria. – ha commentato il ministro, aggiungendo -Soldi non ce ne sono. Il finanziamento per le infrastrutture avverrà attraverso la defiscalizzazione”. Per Matteoli “le risorse sono indirette ma sono sempre risorse”, dal momento che “non pagare gli aspetti fiscali e’ una risorsa anche questa”. Annunciato per i prossimi giorni anche un vertice tra governo, Regioni e Comuni sul decreto sviluppo.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno minimizza l’accaduto: “I contestatori? Erano cinque. La gran parte della gente è rimasta in sala e lo ha ascoltato con rispetto”. “È chiaro che anche i costruttori si aspettano delle risposte- ha aggiunto- ma quelli che fischiavano erano cinque”.
In apertura di lavori, il presidente di Ance, Paolo Buzzetti, ha comunicato che, secondo le stime dell’ente, dall’inizio della crisi i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono stati circa 230mila. I numeri raggiungono le 350mila unità se si considerano anche i settori collegati alle costruzioni.
Nel rapporto congiunturale diffuso durante l’assemblea, l’Ance stima che il momento di difficoltà che investe il settore delle costruzioni “proseguirà anche nel 2012”. “In assenza di misure che possano produrre effetti immediati sulla produzione” si prevede “un’ulteriore riduzione degli investimenti in costruzioni del 3,2% in termini reali”.