Crisi, faccia a faccia tra Berlusconi e Napolitano

di Mena Grimaldi

Bossi e BerlusconiROMA. A dispetto delle voci circolate qualche ora prima, che parlavano delle sue dimissioni, Silvio Berlusconi mercoledì sera è salito al Colle dal presidente Giorgio Napolitano, ma per fare il punto sulla situazione politica e illustrare il programma del governo per rilanciare l’economia.

Il colloquio, che ha visto anchela presenza del sottosegretario Gianni Letta, è durato circa un’ora ed è giuntodopo il faccia a faccia tra il premier e Umberto Bossi a Palazzo Grazioli dove è arrivato, a sorpresa, anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.

Un vertice di maggioranza era già previsto per giovedì, nel giorno del voto su Milanese, ma il tutto, spiegano fonti di governo, si sarebbe svolto solo dopo il test di Montecitorio sull’ex braccio destro di Tremonti. Da qui, dunque, la scelta di anticipare l’incontro e rispondere così alle preoccupazioni sulla tenuta della maggioranza espresse martedì dal capo dello Stato ai capigruppo del Pdl nel corso di alcuni colloqui avvenuti al Quirinale.

Erano presenti, tra gli altri, il ministro Roberto Calderoli, il presidente del PiemonteRoberto Cotae quello del Veneto Luca Zaia, i capigruppo di Camera e SenatoMarco Reguzzonie Federico Bricolo, la vicepresidente del SenatoRosi Mauroe l’eurodeputatoFrancesco Speroni.

Intanto, la secessione accende lo scontro tra la Lega e il Quirinale con il capogruppo del Carroccio,Marco Reguzzoni, che nella mattinata di mercoledì ha attaccatoNapolitano: “Il popolo sovrano conta più di lui”. Un attacco che ha provocato l’immediata reazione dell’opposizione. PerEnrico Letta del Pd “è un attacco grave e inaccettabile”, mentre l’Idv accusa Reguzzoni, prima conFelice Belisarioe poi conLeoluca Orlando, “di non conoscere la Costituzione” e parla “di vilipendio contro il capo dello Stato”.

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