ROMA. Marco Milanese e il governo sono salvi: la Camera ha votato contro larresto dellex braccio destro di Giulio Tremonti, ministro delleconomia.
I parlamentari, infatti, si sono espressi con 312 voti a favore e 305 contrari circa la delibera della giunta per le autorizzazioni a procedere che chiedeva di negare il via libera all’arresto del deputato Pdl. Coinvolto in uninchiesta che vedrà la sua fine il prossimo novembre, Milanese è accusato di corruzione, associazione a delinquere e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito di una inchiesta in corso presso la procura di Napoli. Adesso anche il Premier, Silvio Berlusconi può tirare un sospiro di sollievo, visto che almeno per il momento il suo Governo non è in caduta libera.
Ma i malumori dalle file del Parlamento non mancano. “Rispettiamo la decisione del Parlamento”, ha detto il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore, aggiungendo che l’istruttoria va avanti e che su Milanese si procede a piede libero. La soddisfazione del Premier è tale che lo stesso Berlusconi commenta così la decisione dei suoi Parlamentari: Andiamo avanti, la maggioranza tiene. Anche se Umberto Bossi frena: Non c’è nessun accordo con il Premier per arrivare a gennaio 2012, andiamo avanti giorno per giorno. Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali. A conti fatti si riesce subito a capire che ha votato contro la delibera che prevedeva larresto di Milanese: ai 299 voti dei deputati dell’opposizione, infatti, si sono aggiunti altri 7 voti, arrivando al totale di 306 voti a favore della misura cautelare (il vicesegretario del Pd Enrico Letta ha votato anche se non è stato registrato). In Aula erano presenti tutti e 206 i deputati del Pd, 35 dell’Udc (assente Ricardo Merlo), 24 di Fli (assente Mirko Tremaglia), 22 dell’Idv, 5 dell’Api, 3 dell’Mpa (in missione Angelo Lombardo), 3 Liberaldemocratici più Beppe Giulietti del misto. 7 quindi sono stati gli esponenti della maggioranza che hanno votato lasciando che il deputato del Pdl fosse ancora libero. Le reazioni in Parlamento non sono mancate. Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha invece dichiarato: “E’ stato respinto l’ennesimo tentativo giustizialista. La maggioranza ha tenuto. Il Parlamento ha respinto il tentativo di privarlo di un’altra persona. Mancavano alcune persone per vari motivi, in particolare sei del Pdl e uno della Lega. La maggioranza ha fatto il pieno”. Per il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, “il voto dimostra che il governo ha la maggioranza e quanto è stato scritto sulle sue divisioni interne è falso”.
L’opposizione non ci sta e punta il dito contro la Lega: “Il dato politico di oggi è che la Lega ha avuto il cambio qualcosa” dice Dario Franceschino del Pd. Con la negazione all’arresto di Milanese c’è stata una rottura della legalità costituzionale, ha affermato il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando. La maggioranza, con l’apporto determinante della Lega, ha utilizzato – sostiene – un’eversiva manipolazione del Parlamento per stravolgere il regolare funzionamento degli altri poteri e il corso della giustizia. Siamo tornati al 1992, quando si sommarono il sistema di corruzione e quello della difesa della Casta e sembrò che potesse cadere la prima Repubblica. Quei vizi di corruzione e di casta oggi sono più forti che mai e assumono il volto di Berlusconi e dei suoi complici, aggiunge. Milanese non è un perseguitato politico, e se non era parlamentare stava già in carcere, aveva detto Ettore Rosato del Pd, nella dichiarazione di voto.
Ai colleghi di maggioranza che giustificano il no all’arresto con la necessità di far sopravvivere il governo dico che i cittadini devono avere la certezza che chi siede in questo Parlamento non è superiore ma soggetto alla legge, ha rilevato Rosato. Votiamo convintamente per l’arresto di Milanese, aveva confermato nell’Aula della Camera Federico Palomba (Idv), che ha parlato al posto del leader Antonio Di Pietro, che si è uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato l’Italia al disastro. Votiamo l’arresto per affermare la dignità istituzionale e costituzionale di questo Parlamento, aggiunge Palomba.
L’Udc vota contro la decisione della Giunta sull’arresto di Marco Milanese, e quindi a favore della concessione della custodia cautelare in carcere e sostanzialmente mettendo da parte l’inizialmente prevista libertà di coscienza. L’annuncio è stato dato nell’Aula della Camera da Pierlugi Mantini.
Se Milanese deve essere condannato, ciò deve avvenire in un processo, non in Parlamento, ha detto invece nell’Aula della Camera Silvano Moffa di Popolo e territorio. Per la Lega sussiste ‘fumus persecutionis’ e votiamo contro l’autorizzazione all’arresto. Qualunque decisione prenderemo, il processo andrà avanti e una sentenza stabilità se Milanese sia o meno colpevole. Si inizi subito il processo, ha sotenuto Davide Paolini della Lega nella dichiarazione di voto. La carcerazione preventiva non è la soluzione del problema. Bisogna fare i processi. Alfonso Papa da due mesi marcisce in carcere e il processo non è iniziato, e per chissà quanto potrà stare in cella, ha concluso. Non tocca alla magistratura far cadere un governo, ha sottolineato Maurizio Paniz (Pdl) spiegando in aula il no del partito del premier all’arresto di Milanese. Da parte di alcuni pm c’è solo la volontà di stare sotto i riflettori e vedere il proprio nome alla ribalta. La spinta politica – ha avvertito Paniz – non si accontenterà comunque e chiederà nuove vittime sacrificali e travolgerà noi e la vita democratica del paese.
Al momento della proclamazione dei voti, Silvio Berlusconi rivolto ad Ignazio La Russa ha detto, quasi incredulo e visibilmente irritato: Solo sette voti?. E dopo il voto, aggiunge: Il governo va avanti. Stiamo lavorando per il meglio. Sono perseguitato da alcuni magistrati che hanno l’obiettivo di destabilizzare il governo, incontrando alcuni parlamentari del Pdl alla Camera. Quanto a Milanesi il Presidente del Consiglio ha aggiunto: Sono sereno e soddisfatto”. Per poi lasciarsi andare ad alcune battute sull’inchiesta di Napoli: “Sono un tipo a cui piace scherzare. Anche in quella telefonata in cui dicevo che sono stato con otto donne, è ovvio che scherzavo. Nessuno potrebbe farlo. Eppoi io lavoro 20 ore al giorno. E’ in atto un vero e proprio attacco, e non solo ad opera di certi magistrati politicizzati che fanno un uso illegittimo della giustizia, al governo per destabilizzarci e danneggiare il Paese, ma noi resisteremo e andremo avanti”.