TERAMO. Salvatore è colpevole, ma non credo che sia stato lui a colpire a morte Melania. Non è lui l’autore materiale. Sono certo, però, che fosse presente all’omicidio e questo per me è ancora più grave. Lui era presente, sa chi ha ucciso Melania.
Sono queste le parole di Gennaro Rea, cugino del papà di Melania, in unintervista esclusiva rilasciata al quotidiano Il Centro. L’uomo ha seguito per settimane come un’ombra il caporalmaggiore accusato di aver massacrato la moglie con 35 coltellate, lo scorso 18 aprile, a Ripe di Civitella (Teramo). Secondo quanto riferito dal quotidiano abruzzese, Gennaro era accanto a Salvatore mentre questi usciva dalla caserma dei carabinieri dopo il primo interrogatorio fiume di otto ore a Castello di Cisterna (Napoli).E in macchina lo ha registrato di nascosto per consegnare tutto ai carabinieri e incastrare Parolisi.
Se l’assassino non è lui dice Gennaro Rea va cercato nella caserma. Io sono un esperto di informatica, lavoro con i computer. E la certezza l’ho avuta quando, cercando nel computer di Melania, che si trova in casa dei suoi genitori, ho trovato roba incredibile. C’era un file con messaggi tra Parolisi e l’amante. C’erano foto che non posso descrivere. E’ tutto in mano alla Procura. Ma vi voglio far notare che lui chattava con l’amante in casa del suocero mentre lì vicino Melania dormiva.
Stando alle dichiarazioni di Gennaro Rea, Melania a gennaio 2010 era già a conoscenza del tradimento di Salvatore e so che gli aveva chiesto spiegazioni. Lui si era giustificato dicendo che non c’era stato nient’altro che una scappatella. Ma una storia durata due anni è più di una scappatella e credo che nel tempo Melania abbia cercato di risolvere la situazione da sola, senza parlarne mai con nessuno. Melania è morta perché amava troppo Salvatore.