Meredith, sentenza d’appello il 3 ottobre. Il pm attacca i periti

di Mena Grimaldi

da sin. Amanda, Meredith e RaffaelePERUGIA. E’ ripresa sabato mattina, con la requisitoria del pm, Manuela Comodi, il processo davanti alla Corte d’Appello di Perugia che vede sul banco degli imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati dell’omicidio della studentessa Meredith Kercher.

Al termine della requisitoria, la procura generale avanzerà le sue richieste di condanna, probabilmente all’ergastolo. Presenti un aula i due imputati. “Anche a prescindere dalle prove scientifiche – ha detto la pm Comodi – l’esito di questo processo non può che essere quanto meno la conferma della condanna di primo grado”. Ovvero 25 anni per Sollecito e 26 per la Knox.

Attaccate dal magistrato le perizie sulle tracce di Dna fatte svolgere dalla Corte e che hanno portato a ritenere non attendibili i risultati sul coltello, ritenuto l’arma del delitto, e sul gancetto del reggiseno indossato dalla Kercher al momento dell’omicidio. La Comodi ha parlato di “imbarazzante performance dei periti”, sostenendo “la loro assoluta inadeguatezza e scompostezza”.

Lunedì la parola passerà alle parti civili. Martedì è previsto l’avvio delle arringhe della difesa della Knox. Poi sarà la difesa di Sollecito a prendere la parola. Tra venerdì e sabato le repliche. Lunedì 3 ottobre la camera di consiglio e la sentenza. Sentenza attesa da tutti i network, soprattutto quelli americani che in questi quattro anni si sono schierati a favore della Knox. Sulla base delle nuove perizie, infatti, i due imputati potrebbero essere scarcerati.

LA VICENDA. L’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese residente a Coulsdon, Londra, in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, avvenne nella notte del 1 novembre 2007.La 22enne fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un’emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per il delitto sono stati condannati in primo grado per omicidio, violenza sessuale e furto tre persone: lo studente barese Raffaele Sollecito, 23 anni all’epoca dell’omicidio, la studentessa americana Amanda Knox, originaria di Seattle, con cui sollecito aveva una relazione al momento del delitto, e l’ivoriano Guede, 25 anni, arrestato in Germania il 20 novembre 2007 ed estradato in Italia il successivo 6 dicembre. La Knox, Sollecito e Guede sono stati rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Knox e Guede sono agli arresti nel carcere di Capanne(Perugia), mentre Sollecito, dopo essere stato anch’egli in custodia al carcere perugino, è stato trasferito dall’inizio del 2008 presso il supercarcere di Terni.

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