‘Ndrangheta, il boss Antonio Pelle evade dall’ospedale di Locri

di Redazione

Antonio PelleREGGIO CALABRIA. I medici sono entrati nella sua stanza e hanno notato la sua assenza, dando l’allarme. Antonio Pelle, 49 anni, soprannominato “Vancheddu” o “la mamma”, ritenuto uno degli esponenti di spicco della cosca omonima di San Luca, è evaso dall’ospedale di Locri.

L’episodio si è verificato nella tarda serata di mercoledì. Arrestato il 15 ottobre del 2008, dopo oltre un anno di latitanza, e condannato in via definitiva a dieci anni per coltivazione di canapa indiana e in primo grado a 13 anni (al termine del processo con il rito abbreviato) per l’inchiesta “Fehida”, che ha riguardato gli scontri tra le famiglie Pelle-Vottari e Nirta-Strangio che sono culminati nella strage di Duisburg, Pelle aveva ottenuto gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute nell’aprile scorso su decisione della Corte d’appello di Reggio Calabria. Di recente l’uomoaveva fatto una cura dimagrante che lo aveva portato a pesare sotto i 50 chili. Cinque giorni fa aveva avuto un malore ed era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Locri.

Dopo l’evasione, subito sono scattate le indagini dei magistrati di Reggio Calabria e Locri per accertare eventuali responsabilità, soprattutto se il boss abbia beneficiato di aiuti interni od esterni all’ospedale per rendersi irreperibile. Nei suoi giorni di ricovero in ospedale, Pelle non era sottoposto ad un piantonamento fisso. Le forze dell’ordine si recavano a fare controlli in vari momenti della giornata.

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