PADOVA. Risultava essere uno studente appartenente ad una famiglia in difficoltà economiche, tanto da ottenere una borsa di studio, eppure in facoltà il ragazzo non si recava coi mezzi pubblici, bensì in Porsche.
E solo uno dei tanti casi limite scoperti dalla Guardia di Finanza di Padova che ha passato al setaccio le dichiarazioni dei redditi rese dagli studenti dellateneo cittadino. Loperazione delle fiamme gialle rientra in unattività investigativa volta ad accertare le irregolarità sul mondo degli affitti in nero che ruotano intorno allUniversità di Padova. Da qui si è arrivati alla scoperta di quanti in questi anni hanno beneficiato delle borse di studio con false certificazioni pur non avendone diritto, a discapito dei veri studenti in difficoltà.
Le erogazioni pubbliche al momento recuperate ai non aventi diritto ammontano a oltre 280mila euro, ma assicurano gli investigatori siamo solo all’inizio: le posizioni sospette, attualmente al vaglio, sono centinaia. Tutte ottenute analizzando i dati forniti dall’Università alla Guardia di finanza, sulla scorta del protocollo d’intesa stipulato nel 2010, oltre che consultando e incrociando le risultanze delle banche dati di cui dispone il Corpo.